Emergenza idrica Veneto, Zaia apre lo stato di crisi. "Serve una gestione sovraregionale"

A partire da oggi, 3 maggio, è in vigore l'ordinanza regionale che dispone un uso calmierato dell'acqua in agricoltura e negli utilizzi massicci

L'agricoltura risente della siccità

L'agricoltura risente della siccità

Venezia, 3 maggio 2022 – È scattato l’allarme siccità, il Veneto dichiara lo stato di crisi idrica. Zaia ha firmato l’ordinanza, valida da oggi 3 maggio, che dispone un uso calmierato dell’acqua in agricoltura e nei guardini privati. “Risparmiate acqua, va convocato il tavolo di coordinamento sovraregionale”, annuncia il governatore Luca Zaia, che nelle scorse settimane ha scritto a Draghi per chiedere lo stato di emergenza

"Il territorio veneto – spiega il presidente del Venero – presenta ancora una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali. Piogge praticamente assenti nell'ultimo semestre, depositi di neve sempre più ridotti e portate delle maggiori aste fluviali con trend negativo. È evidente la necessità di iniziare ad utilizzare l'acqua in maniera parsimoniosa, limitandone il consumo al minimo indispensabile", aggiunge.

Zaia: “Serve una gestione sovraregionale della crisi”

La siccità mette a rischio anche la produzione di riso, arrivato al periodo della semina. Secondo il sondaggio dell'Ente nazionale risi, nel Veronese – dove è concentrato il 90% della coltivazione veneta, con 2.160 ettari di risaie – è prevista una riduzione della superficie coltivata a riso del 2,37 per cento, proprio per la preoccupazione che non ci sia acqua a sufficienza per la produzione.

"Per fronteggiare le sempre più frequenti crisi idriche, auspico che quanto prima si convochi un tavolo tecnico di coordinamento tra l'Autorità Distrettuale, la Regione del Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per definire una gestione sovraregionale della crisi in atto, per affrontare in ogni suo aspetto e in maniera organizzata, congiunta e coordinata le problematiche connesse ai rilasci di risorsa idrica", conclude Zaia.

Cosa dice l’ordinanza

L’ordinanza regionale dispone che tutti gli utilizzatori di acqua – soprattutto gli operatori del settore agricoltura, tutti i soggetti che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare – si prodighino in ogni iniziativa necessaria per un uso parsimonioso e sostenibile della risorsa idrica. In particolare, viene stabilito che i Consorzi di bonifica diano priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, tenendo conto anche delle colture e della loro fase fenologica.

Dove possibile, “deve essere incentivato l'utilizzo di strumenti di consiglio irriguo e avviate attività di sensibilizzazione nei confronti dei consorziati per un uso accorto della risorsa idrica, al fine di soddisfare i bisogni reali delle colture. E ancora: “Ai soggetti gestori di manufatti, con capacità di regolazione e invaso, viene richiesto di trattenere la risorsa idrica allo scopo di renderla fruibile nel periodo estivo”.