Green pass, Confindustria Venezia: "Pagare i tamponi ai dipendenti? Inizino i sindacati"

Confindustria rispedisce al mittente la proposta della Uil Veneto di fare pagare alle aziende i tamponi dei dipendenti non vaccinati

Green pass

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Venezia, 11 ottobre 2021 – Il 15 ottobre farà da spartiacque tra sindacati e aziende, al centro del dibattito c’è il costo dei tamponi per i lavoratori senza green pass. A scendere in campo a sostegno delle imprese è Confindustria Veneto, che rigetta la proposta dei sindacati di far pagare i tamponi ai datori di lavoro.

“Esiste una legge: uno è libero di fare il vaccino o meno, se decide di non farlo si assume le responsabilità che comprendono anche gli oneri. È una questione di libero arbitrio. L'azienda è una collettività e non è che può pagare la collettività per chi decide di non farsi il vaccino". Lo afferma il presidente di Confindustria Venezia, Vincenzo Marinese, commentando la proposta avanza da Roberto Toigo, segretario della Uil del Veneto, che oggi chiede che siano le aziende a pagare i tamponi dei lavoratori non vaccinati, per evitare il caos. "Bisogna iniziare a fare tutti insieme un ragionamento non di parte, ma obiettivo", continua Marinese, che lancia due provocazioni. "Visto che al momento è possibile pagare volontariamente i tamponi ai dipendenti, perché non iniziano i sindacati a pagarli ai loro lavoratori non vaccinati?". E, ancora, se poi le aziende fossero chiamate a pagare il tampone ai loro dipendenti "tecnicamente sarebbe un benefit e andrebbe tassato o no?". Green pass dal 15 ottobre al lavoro: chi è esente. Tamponi, assenze e sanzioni

La proposta della Uil

A chiedere tamponi gratis per i dipendenti è la Uil Veneto. “Il nostro compito è quello di tutelare tutti i lavoratori: non condividiamo, ma dobbiamo rispettare la scelta di alcuni di non vaccinarsi. Per questo diciamo sì al green pass, ma diciamo no al fatto che sia il lavoratore o la lavoratrice a pagarsi il tampone", dice Roberto Toigo, segretario generale di Uil Veneto. Un'ultima stoccata è destinata al Governo: “L'ho già detto in molte occasioni: doveva assumersi la responsabilità di rendere obbligatorio il vaccinino – continua –, invece ha preferito scaricare sulle persone il peso della scelta. Ma adesso non abbiamo più tempo: quindi tamponi a carico delle aziende, prolungamento della validità a 72 ore e via libera al tampone fai da te. Se no dal 15 ottobre rischiamo di andare in cortocircuito". Obbligo green pass, Zaia : "Impossibile testare 350mila lavoratori ogni 48 ore"