Cortina d’Ampezzo (Belluno), 10 febbraio 2024 – La nuova pista di bob a Cortina per le Olimpiadi 2026 resta al centro delle polemiche. E tra inchieste della magistratura e attacchi dei gruppi ambientalisti e dei comitati locali tutela del territorio, l’ultima iniziativa in ordine cronologico è stata presentata ieri dall’associazione Mountain Wilderness e riguarda la bonifica bellica dell’area su cui dovrà essere costruito il nuovo impianto olimpico. E poi è arrivato anche l’attacco politico da Alleanza Verdi e Sinistra che denuncia “l’abbattimento di 500 alberi secolari”, si legge in una nota, che sarebbe necessario per realizzare la nuova pista di bob sui pendii attorno alla località Regina delle Dolomiti.
La bonifica bellica
L’associazione ambientalista Mountain Wilderness ha formalizzato una richiesta inviata al sindaco di Cortina d'Ampezzo, Gianluca Lorenzi, ed alla Regione Veneto per procedere urgentemente, impegnando il Genio Militare di Belluno, ad una bonifica dell'area in cui è progettata la nuova pista olimpica di bob, skeleton e slittino, dove potrebbero trovarsi ordigni bellici inesplosi della Grande Guerra. Nelle vicinanze del territorio di Ronco, infatti, il 21 febbraio del 1916 si registrò un attacco austroungarico compiuto con l'impiego di granate. “La gran parte di questi residuati bellici sono ancora attivi - prosegue Mountain Wilderness - e si potrebbero incrociare, in modo inconsapevole, nello svolgersi dei lavori, con i gravi danni che ne potrebbero derivare”. Mountain Wilderness dichiara dunque di voler affiancare la Cgil, che già aveva sollevato il problema, nel denunciare il grave rischio al quale vengono sottoposti i lavoratori impegnati nel cantiere.
I 500 alberi secolari
Ieri è stata presentata una nota del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, la capogruppo alla Camera di Avs Luana Zanella, la senatrice di Avs Aurora Floridia e la consigliera regionale del Veneto di Ev Cristina Guarda contro la nuova pista di bob confermata a fine gennaio dal governo: “L'abbattimento programmato di 500 alberi secolari per la realizzazione della pista di bob delle Olimpiadi a Cortina è un atto totalmente distruttivo, compiuto per un'opera destinata a rimanere inutilizzata dopo gli eventi – si legge nella nota -. Un'azione irresponsabile e dannosa per l'ambiente. Abbiamo già preso azioni concrete per contrastare questa situazione, presentando un esposto alla Procura di Belluno e inviato una lettera al Comitato Olimpico Internazionale per sollevare la questione. Il governo attuale spende ingenti risorse, distrugge il patrimonio naturale e non tiene conto delle conseguenze a lungo termine. È evidente che questa pista di bob – proseguono – come già accaduto a Torino a Cesana dopo le Olimpiadi, rischia di diventare una cattedrale nel deserto”.