Venezia, 18 marzo 2024 – Viaggiava in auto senza patente e con una targa fai-da-te, alla polizia che l’ha fermata si è giustificata dicendo: “Non riconosco lo Stato”. È una 41enne di Mestre l’automobilista multata nel Bresciano, la donna aveva a bordo le due figlie minorenni ed era diretta alla fiera ‘Vita di campagna’.
Ma c’è di più. Secondo quanto riportato dal Corriere, la donna veneziana apparterrebbe al gruppo ‘Noi è, Io sono’, la presunta setta complottista che firma le parenti col sangue e comunica su Telegram. Altri casi già scoperti a Brescia.
Cosa è successo
La 41enne di Mestre è stata fermata nel weekend al polo fieristico di Montichiari. La polizia locale aveva notato la targa fasulla della sua Citroen Picasso nera, ma la 41enne si è rifiutata di scendere dall’auto e di mostrare i documenti: “Sono un’apolide, non riconosco lo Stato”, ha detto la donna.
Dopo due ore di contrattazione – nel frattempo la polizia locale ha chiamato a supporto i vigili del fuoco e il 118, forse temendo complicazioni – la donna sarebbe stata multata e rimandata a casa sulla stessa auto, nonostante la targa artigianale e quindi illegale.
I precedenti: patente firmata col sangue
Non è il primo caso strano che, si sospetta, possa essere legato al gruppo ‘Noi è, Io sono’. Una 65enne è stata scoperta a guidare con una patente di guida autoprodotta, firmata con il proprio sangue: il documento illegale è stato mostrato due volte nell’arco di un mese ai vigili bresciani, prima a Roè Volciano e poi a Rezzato. Casi anomali sui quali si sta cercando di fare luce sulla presunta setta complottista – nata sull’onda del Covid – che avrebbe sede in diverse regioni d’Italia.