Mercato ittico di Chioggia, la protesta dei pescatori: "Rincari, tzunami energetico"

Venerdì 11 febbraio, i pescherecci si mobiliteranno in una protesta simbolica. Chiedono un intervento del Governo per contenere i costi dell'energia. La protesta si sta diffondendo in tutta Italia, sciopero anche a Mazzara del Vallo

Un peschereccio

Un peschereccio

Chioggia (Venezia), 7 febbraio 2022 – Un lungo squillo di sirene sulle banchine di Chioggia, dove i pescatori si stanno preparando a una dura mobilitazione contro i costi dell’energia. Venerdì 11 febbraio, i pescherecci si fermeranno in porto e faranno squillare le loro sirene lungo le due banchine del Mercato Ittico all'ingrosso di Chioggia. A lanciare la protesta, partita con un tam tam spontaneo, sono stati i pescatori della laguna, decisi a chiedere un intervento immediato del Governo e delle istituzioni per sostenere le imprese del settore ittico.

Il prezzo del gasolio si è impennato del 60% rispetto ad un anno fa e – secondo Federpesca– il carburante rappresenta oltre la metà dei costi che i pescherecci devono affrontare per poter andare in mare e calare le reti. A Chioggia, capitale simbolica della pesca italiana, con un terzo della flotta di pescherecci della regione Veneto, l'allarme è stato lanciato già durante la celebrazione del “Kick off day” degli Stati Generali della Pesca dello scorso dicembre.

I pescatori: “Tzunami energetico”

Sono in molti infatti a credere che “le imprese non possano più resistere a questo ennesimo tsunami energetico, la rabbia si mescola ad una malcelata rassegnazione da parte di molti storici protagonisti del settore: lo scenario è allarmante", avverte il Mercato ittico di Chioggia. Oltre all'aumento del prezzo del gasolio, la pesca deve affrontare anche le difficoltà relative ad un ulteriore riduzione dello sforzo pesca voluto dalla Commissione Europea e le annose problematiche relative alla gestione del rapporto tra "un'opera incompiuta, il Mose, e i pescatori costretti a rimanere fuori porto a barriere sollevate".

La mobilitazione si sta allargando a tutta Italia

La mobilitazione di venerdì si sta diffondendo in tutta Italia: anche altre marinerie storiche come quella di Mazara del Vallo si stanno mobilitando per far sentire la propria voce e il mercato ittico di Chioggia evidenzia che "perfino Papa Francesco nel corso della seguitissima diretta di Rai 3 a 'Che tempo che fa' ha spezzato una lancia a favore della pesca, raccontando l'esperienza dei pescatori di San Benedetto dal Tronto, impegnati come dei veri e propri custodi del mare nell'attività di raccolta di rifiuti plastici durante le battute di Pesca".

Anche il Mercato ittico all'ingrosso di Chioggia – che sarà la cornice della manifestazione di venerdì – interviene con il suo direttore Emanuele Mazzaro e sposa "la pacifica manifestazione di protesta per salvare la pesca e le tante imprese del settore ittico che garantiscono quotidianamente l'approvvigionamento di prodotto locale ai mercati, e quindi ai consumatori finali”.

Mazzaro: “Contraccolpi su tutta la filiera”

“Le ragioni sono sacrosante – sottolinea il direttore Mazzaro – e per questo motivo il Mercato ittico all'ingrosso di Chioggia non farà mancare il proprio appoggio e sostegno all'iniziativa". E prosegue: "La pesca italiana ed europea sta vivendo uno dei momenti peggiori della propria storia: le imprese arrancano e non hanno la forza per sostenere uno shock dei prezzi del carburante di questa portata. Un aumento del gasolio del 60% significa in tempi brevissimi che i pescherecci non andranno più in mare, con evidenti contraccolpi su tutta la filiera e l'economia delle comunità costiere". Per questo, venerdì alle 12 anche la sirena della sala aste del Mercato Ittico all'ingrosso "squillerà insieme a quelle dei pescatori e dei camion dei commercianti. Il settore deve essere unito per salvare la pesca", conclude Mazzaro.