Venezia, influencer australiana attacca il menù 'per signore': "Patriarcato a tavola"

La star televisiva Abbie Chatfield non ha gradito il menù di cortesia (senza prezzi) consegnato alle signore in un lussuoso ristorante in laguna. "Donne relegate a ruolo di mantenute", tuona

Abbie Chatfield a Venezia

Abbie Chatfield a Venezia

Venezia, 6 aprile 2022 – Donne relegate al ruolo di “mantenute”, messe all’angolo da un sistema “patriarcale” anche a tavola. È la stoccata durissima quella inferta a un prestigioso ristorante in laguna da parte dell'influencer Abbie Chatfield, conduttrice radiofonica e star televisiva australiana. Tutta colpa del menù di cortesia consegnato dal cameriere, una lista di prelibatezze senza il prezzo, come è in uso nei ristoranti di lusso. Accuse pesanti andate in onda sui social, raccontate in un video dalla star australiana, in vacanza a Venezia con l fidanzato Konrad Bien-Stephens.

Vacanza romantica rovinata da una cena nel lussuosissimo hotel affacciato sulla laguna dove Abbie alloggiava con il fidanzato. Abbie – consacrata a star dalla partecipazione a “The Bachelor”, un reality dove uno scapolo sceglie moglie tra diverse candidate, in puro stile sessista – non ha gradito la cena a cinque stelle. Nei filmati postati sui social, come riportano i giornali locali, spiega di essersi trovata in un ristorante “boujee”, termine gergale per dire che è un locale frequentato dall'alta borghesia. Ma la pietra dello scandalo è un'altra: “Il mio menu non ha prezzi – accusa –. Io non ho i prezzi ma il mio compagno sì”.

Abbie Chatfield a Venezia
Abbie Chatfield a Venezia

In sostanza, alla donna è stato portato quello che viene definito il menu di cortesia, che mostra solo la lista delle pietanze, mentre all'accompagnatore della turista è toccato quello completo di tariffe. La cosa ha mandato Chatfield su tutte le furie. “Ma ti pare? Sono io il breadwinner (parola che definisce il capofamiglia, ndr)”, si sfoga l’influencer sui social. Arriva a parlare di una vera e propria discriminazione nei confronti delle donne. “Il patriarcato colpisce ancora!”, attacca.

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A prendere le difese del ristorante veneziano è il presidente dell'Associazione pubblici esercizi, Ernesto Pancin. “Questa è la città dell'amore – minimizza – e quindi anche del romanticismo, del corteggiamento e della galanteria”. Meno diplomatico il commento di Arrigo Cipriani, patron del celebre Harry's Bar: “Se un uomo lasciasse pagare il conto alla fidanzata sarebbe imbarazzante”, sentenzia. “Nei miei locali non esiste il menu di cortesia – continua Cipriani – ma se ci fosse non andrebbe certo presentato alla donna: è giusto che lei abbia ben chiara la cifra, spesso molto alta, che il suo accompagnatore pagherà per trascorrere quella serata”.

Stampa straniera "contro" Venezia

“Venezia, turisti sotto sorveglianza”, questo il titolo di un lungo reportage che il quotidiano francese ‘Le Monde’ che lo scorso novembre si è occupato della questione del turismo nel capoluogo del Veneto. E lo ha fatto commentando gli ingressi calmierati dei tornelli che verranno presto introdotti in Laguna nel 2022. “Incarnazione dell'eccesso di turismo contro il quale non ha mai combattuto – scrive Le Monde –, la Serenissima dice di voler obbligare i visitatori a prenotare e a pagare il loro ingresso nel centro storico. Al rischio di rafforzare il suo carattere museale senza necessariamente risolvere i problemi di fondo”.