Verona, 19 marzo 2022 - Dietro le sbarre nel carcere di Verona, dove sta scontando la pena per contrabbando di sigarette, chiede la grazia al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per tornare in Ucraina "e combattere contro l'invasore russo". E' l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale, a raccontare la vicenda di Stepan, ucraino detenuto nel carcere di Verona dovae sta scontando una condanna in via definitiva di 23 mesi per contrabbando di sigarette.
"Stepan non può accedere alla misura alternativa alla detenzione in quanto provvisto di domicilio", spiega il suo difensore. "E, allo stesso modo, non può essere espulso perché in possesso di doppio passaporto (ucraino e rumeno) e i trattati comunitari impediscono di allontanare un cittadino europeo da un Paese membro", aggiunge l'avvocato Tirelli che evidenzia: "Dal 24 febbraio scorso, data di inizio delle operazioni belliche in Ucraina, il mio assistito sente il bisogno di unirsi ai suoi connazionali per poter difendere la propria nazione. D'altronde, lo stesso presidente Volodymir Zelensky ha invitato tutti gli ucraini, abili e arruolabili, a impugnare le armi e a prendere parte alla resistenza".
La richiesta di grazia al capo dello Stato italiano, secondo il legale, nasce perciò "da una motivazione non solo politica, ma esistenziale e, oserei dire, quasi spirituale. Il reato per il quale è stato condannato Stepan non desta alcun allarme sociale, e la sua condotta carceraria è stata fino ad oggi irreprensibile. Consentirgli di ritornare in patria è un atto di giustizia che, in questo momento storico, assume un valore che va ben oltre la semplice liberazione anticipata di pochi mesi. Confidiamo nella saggezza e nel coraggio del presidente Mattarella", conclude l'avvocato Tirelli.