Verona, smantellata raffineria della droga: smerciava super eroina

Blitz della Guardia di Finanza, in carcere i cinque, quattro cittadini albanesi e un tunisino, che confezionavano la "6-Mam", il micidiale stupefacente che uccide

Guardia di Finanza (immagini di repertorio)

Guardia di Finanza (immagini di repertorio)

Verona, 20 luglio 2022 - Sgominata una banda albanese-tunisina dedita al traffico di eroina, raffinavano la 6-Mam, uno stupefacente oppioide che contiene un'alta concentrazione di monoacetilmorfina. Tanto potente da guadagnarsi la definizione di "eroina-killer".  L'operazione è stata chiamata "Bavaria 2021" e ha stanato "una ben organizzata consorteria criminale di matrice extracomunitaria" che a Verona "si occupava del reperimento di droga che, attraverso l'allestimento di una vera e propria 'raffineria', provvedeva poi a tagliare e a confezionare in vario modo in relazione alle richieste del mercato".

6-Mam, l'eroina killer

E lo stupefacente smerciato conteneva 6-Mam (6- monoacetilmorfina), cioè "una sostanza derivata dalla morfina e del tutto simile all'eroina, ma con effetti più rapidi e pesanti poiché ottenuta con l'aggiunta di una quantità eccessiva di acido cloridrico, quindi ancora più pericolosa per la salute". 

E' quello che hanno scoperto, con una indagine non facile, i finanzieri di Verona che hanno fatto finire in carcere i componenti di "una cellula criminale composta da cittadini albanesi e tunisini" appunto dedita al traffico di sostanze stupefacenti, si tratta di quattro cittadini albanesi tra i 31 e i 41 anni e di un 50enne tunisino, che vivevano a Verona e sono ritenuti responsabili di aver spacciato ripetutamente eroina e marijuana a numerosi pusher della zona.

Le indagini dal 2021

Sui traffici le indagini non sono state semplici, racconta la Gdf in una nota, "per le estreme cautele" che adottavano nei loro comportamenti e movimenti. Usavano telefoni cosiddetti 'citofono' solo per scambiarsi messaggi tra fornitore e cliente e impiegavano, per non dare nell'occhio, utilitarie intestate a prestanomi. Anche il linguaggio era studiato per lo scambio di droga: "Domani non ho impegni verrei con la carne per grigliarla"?; oppure, per discutere della quantità: "Prendo più costate? O le solite?"

A carico dei cinque ci sono prove messe in fila per lungo tempo. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip del Tribunale di Verona su richiesta della Procura, al termine di una serie di indagini svolte tra febbraio e settembre del 2021, nel corso delle quali le Fiamme Gialle scaligere hanno sequestrato, tra l'altro, oltre tre chilogrammi di eroina, un chilogrammo circa di marijuana, oltre 35 chilogrammi di sostanza da taglio, nonché presse, stampi, setacci, frullatori e bilance, tutto materiale utilizzato per l'approntamento e il confezionamento della droga. 

I cinque si trovano ora nel carcere di Montorio Veronese: quattro sono stati raggiunti dalle misure cautelari a Verona, Cerea e Sona, mentre il quinto, inizialmente irreperibile, con l'ausilio dalla Polizia di frontiera di Villafranca di Verona, è stato individuato tra i passeggeri di un volo in arrivo all'aeroporto scaligero proveniente dall'Albania. Ad attenderlo allo scalo veronese ha trovato finanzieri e poliziotti che lo hanno arrestato. 

Tredici arresti per droga da inizio 2022 

Dall'inizio dell'anno 2022 i Finanzieri di Verona hanno arrestato 13 persone e sequestrato oltre 42 chilogrammi di droga. "Questa ulteriore importante operazione testimonia, dunque, come resti sempre alta l'attenzione e continuo l'impegno della Guardia di finanza per contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti e smantellare i contesti criminali che traggono enormi profitti, a tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini", rivendicano le Fiamme gialle.