Hotel Rigopiano, tra le macerie il tesserino della polizia di Domenico

L'uomo e la moglie Marina Serraiocco, entrambi di Osimo, erano nell'albergo travolto dalla valanga

Marina Serraiocco e Domenico Di Michelangelo

Marina Serraiocco e Domenico Di Michelangelo

Ancona, 26 gennaio 2017 - Domenico e Marina sono ancora ufficialmente tra i dispersi ma del giovane papà, di origini abruzzesi ma che viveva a Osimo con la famiglia da qualche anno, è stato ritrovato il tesserino da poliziotto. Tra le macerie dell’hotel Rigopiano in cui stava trascorrendo qualche giorno di serenità con la famiglia, tra alberi, ghiaccio, neve e detriti, i soccorritori hanno ritrovato il suo documento di riconoscimento della polizia.

Questo vuol dire poco, in realtà: non dà infatti nessuna novità su quello che il destino, così atroce per tanti ha in serbo per lui e per la moglie. Quel destino che però ha deciso di risparmiare il loro figlioletto di 7 anni, che ancora spera di vederli tornare. Ieri un pensiero per la coppia è arrivato anche da Giorgia, che insieme a Vincenzo ha raccontato ai giornalisti la loro terrificante avventura. «Eravamo spesso insieme – ha detto la superstite ai giornalisti –, con le coppie ci conoscevamo, certo non eravamo amici ma avevamo stretto un rapporto, un legame».

Nel suo discorso, spesso interrotto dall’emozione, il ricordo in particolare alle coppie con bambini, come Domenico e Marina. «Il fatto di essere sopravvissuti – aveva detto il legale di Giorgia, Pierangelo Guidobaldi – è un incredibile miracolo e di questo i ragazzi sono grati in una maniera che è anche difficile descrivere. Ma a livello psicologico subentra anche un altro sentimento, molto profondo e potente, quello del senso di colpa: nulla di razionale, certo – aveva spiegato l’avvocato – ma che mischiato all’ansia dei parenti che ancora non hanno notizie e all’eco mediatica che questa immane tragedia ha ovviamente suscitato, è capace di provare moltissimo dei ragazzi giovani come Giorgia e Vincenzo».

In questi giorni i colleghi osimani di Domenico e quelli chietini di Alessandro, l’altro zio di Samuel e anche lui poliziotto, si sono dati il cambio all’ospedale Spirito Santo di Pescara. Per non lasciare sola la famiglia di Samuel in un momento di dolore indescrivibile, per dimostrare fino all’ultimo l’affetto per il proprio collega. Fino a ieri, in tarda serata, del loro amico e della moglie nessuna notizia, a parte il documento di Domenico ritrovato tra ghiaccio, neve e macerie.