Infarto, va in arresto cardiaco: viene ibernato e si sveglia dopo due giorni

Jesi: 67enne di Filottrano salvato dai medici dell’ospedale Urbani, ancora increduli

Jesi, il pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani

Jesi, il pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani

Jesi (Ancona), 4 luglio 2015 – Era in arresto cardiaco, in condizioni disperate, ma quando tutto sembrava perduto, il paziente viene ibernato e, dopo neanche due giorni, si sveglia. E’ salvo grazie alla professionalità dei medici e alla tempestività dei soccorsi un 67enne di Filottrano colpito da infarto in quella che sembrava una tranquilla giornata estiva.

L’arresto cardiaco martedì: la chiamata al 118, si alza immediatamente in volo l’eliambulanza dall’ospedale regionale Torrette, i soccorritori intanto tentano di rianimarlo, ma le condizioni del 67enne filottranese sono troppo gravi. L’elisoccorso così se ne torna a Torrette: prendere in carico il paziente, non stabilizzato, sarebbe troppo rischioso.

L’uomo viene allora trasportato al pronto soccorso di Jesi, dove c’è la Terapia intensiva in grado di affrontare questo tipo di emergenze. Durante il trasporto in ambulanza, gli operatori del 118 proseguono il massaggio cardiaco (in eliambulanza non sarebbe stato possibile per via degli spazi limitati). Durante il massaggio, quando tutto sembra essere perduto, il 67enne sembra riprendere eppur in maniera quasi impercettibile, conoscenza: allora i medici insistono nella corsa contro il tempo per salvare una vita, la cosa più preziosa al mondo.

Ricoverato in condizioni disperate nella Terapia Intensiva del Carlo Urbani, diretta dal primario anestesista Tonino Bernacconi, viene sottoposto a trattamento in ipotermia per 24 ore, praticamente un sorta di ibernazione, e dopo neppure due giorni, il paziente si sveglia. Il suo cuore riprende a battere e lui a parlare tra l’incredulità degli stessi medici e infermieri. E tra la commozione e le lacrime di gioia dei suoi cari che hanno temuto il peggio.

Ventiquattro ore con il fiato sospeso per i suoi familiari che tra martedì e mercoledì, a casa, hanno anche dovuto rispondere alle telefonate di condoglianze per la presunta scomparsa del 67enne che invece ora è fuori pericolo, ricoverato nel reparto di Cardiologia del Carlo Urbani. E’ una storia di buona sanità quella che si è vissuta nelle ultime ore al nuovo ospedale Carlo Urbani, una di quelle che incoraggiano gli operatori e rendono prestigiosa una struttura, spesso bersagliata da più parti. Una di quelle storie forse troppo poco note e raccontate.