Polpette avvelenate: muore un cagnolino

I padroni sono rientrati troppo tardi: il bastardino era già morto

Polpette avvelenate: muore un cagnolino

Polpette avvelenate: muore un cagnolino

Castelfidardo (Ancona), 3 settembre 2015 - Un altro cagnolino è morto avvelenato nel giardino di casa sua a Sant’Agostino di Castelfidardo. I suoi padroni non erano a casa in quel momento, lo scorso fine settimana. Quando sono tornati dal supermercato hanno fatto la tragica scoperta.

Quel bastardino, pelo corto e nero, deve aver ingerito un agglomerato velenoso, forse una polpettina dei cui resti non era rimasta traccia nel giardino dell’abitazione situata lungo la via sottostante la scuola elementare. Il vicino veterinario però, nel cui studio i padroni fidardensi si sono precipitati nonostante fosse ormai troppo tardi, non ha avuto dubbi.

Un altro cane si era salvato per miracolo dall’avvelenamento nell’aprile scorso, sempre nella stessa zona. In quell’occasione erano stati visti due uomini in station wagon gettare bocconi avvelenati nei giardini dello stesso quartiere. Il cane non era morto fortunatamente, è un animale di grossa taglia, il suo corpo ha retto e i padroni si sono accorti in tempo che stava male. Anche questa volta potrebbe non essere stato frutto della mente di uno o più cittadini stanchi di veder scorrazzare cani e gatti nel proprio vicinato ma la mano ancor più ferma e decisa di malviventi che girano di proposito anche di giorno per gettare le esche avvelenate, uccidere quei cani e avere così via libera per depredare le abitazioni cui quelle povere bestiole fanno da guardia. Sarebbe l’ennesimo episodio di avvelenamento di cani in spazi pubblici nella vallata.

Qualche giorno prima altri due cani erano morti in zona, anche se in quelle occasioni era evidente che la mano assassina non ha agito per depredare le loro case. I cagnolini si trovavano a giocare nelle aree verdi pubbliche adiacenti le loro abitazioni. L’intento comunque era lo stesso, fare fuori quei «fastidiosi» animali. In ogni caso le segnalazioni erano state raccolte dalle guardie dell’Oipa e dai carabinieri. Gli occhi dei residenti a oggi sono ben aperti. Tempo addietro era giunta un’importante segnalazione da una giovane, qualcuno aveva cosparso il bordo di un tratto di strada con una polvere bianca velenosa che non destava attenzione a una prima occhiata perché sembrava calce. Nessun autore è stato ancora individuato e fermato.