Più Tasi per tutti

Andrea Massaro

Andrea Massaro

Ancona, 14 settembre 2014 - Siccome ne avevamo poche, hanno deciso di inventarsene un’altra: la Tasi. Che detta così non stupirebbe neanche più di tanto. Il problema nasce quando vai a guardare quel che c’è dentro. Ad Ancona (per tornare a discorsi di casa nostra), la Tasi è una sorta di bancomat. Serve a far cassa: stop. Il primato è nazionale: è uno dei pochi capoluoghi di regione ad aver deliberato l’aliquota massima sulla prima casa senza particolari detrazioni. Ma la cosa sensazionale si scopre andando a guardare il significato di Tasi: «Tassa sui Servizi Indivisibili, riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale».

La manutenzione stradale?! Con l’aliquota massima, ci aspettiamo un cambio di passo notevole sulla manutenzione delle disastrate strade anconetane. E anche con l’illuminazione c’è poco da scherzare. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, è probabile che dovremo sin da ora iniziare a preoccuparci. Applicano la Tasi al massimo e poi inviano a casa gli F24 a zero euro, senza aver fatto uno straccio di calcolo? E sì che non sapevamo già da prima che avremmo dovuto chiedere aiuto (pagando) ai Caf e ai commercialisti... 

Ma siccome siamo signori, ci permettiamo di «investire» 12 mila euro in incomprensibili bollettini a cifra zero. E abbiamo avuto anche la possibilità di pagare il sabato mattina con gli uffici eccezionalmente aperti. Così abbiamo pagato i dipendenti, annessi e connessi. Il tutto per accogliere una manciata di persone perchè, chiaramente, chi doveva pagare l’aveva già fatto.