Crimini nazisti, decisione choc: l’Italia si schiera con la Germania

Rappresaglia di Castignano, il ministero: “Tutto prescritto”

Una fucilazione effettuata dai soldati tedeschi

Una fucilazione effettuata dai soldati tedeschi

Ascoli-Piceno, 31 maggio 2015 - L’Italia ha deciso di non difendere i suoi cittadini e di schierarsi al fianco della Germania nel procedimento di richiesta danni per crimini di guerra. Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha messo in campo l’avvocatura dello Stato ed è intervenuto volontariamente in una delle cause intentate nei confronti della Germania per il risarcimento dei danni riguardanti i crimini di guerra commessi sul territorio italiano dai soldati nazisti. Nello specifico si tratta della rappresaglia compiuta a Castignano il 16 giugno del 1944, dove furono uccisi quattro contadini innocenti. Il procedimento, curato dagli avvocati Lucio e Andrea Olivieri, di San Benedetto, è in corso al tribunale di Ascoli, la cui udienza è in programma per lunedì 8 giugno, giudice Paola Mariani Agostini.

L’intervento del Ministero degli affari esteri, inspiegabilmente, è stato operato a sostegno della Germania, nonostante la stessa non si sia costituita nella causa in questione e neppure nei procedimenti sparsi in altri tribunali delle Marche e della Penisola. Nella sostanza, con tale intervento, il Ministero eccepisce la prescrizione del diritto e l’applicabilità dell’accordo di Bonn del 2 giugno del 1961. «La prescrizione non è maturata né mai maturerà, vertendosi in tema di crimini di guerra e in più trattandosi di omicidio pluriaggravato che è imprescrittibile – affermano gli avvocati Lucio e Andrea Olivieri –. L’accordo di Bonn non si applica, perché la Cassazione ha ripetutamente affermato che quell’accordo non riguarda gli episodi di crimini di guerra».

Ora, in maniera sorprendente, l’Italia prende le difese della Germania in una vicenda sì unica, ma che si riferisce a uno dei tantissimi episodi di violenza avvenuti in tutto il territorio nazionale e che interessano un numero elevatissimo di cittadini italiani i quali, anche in altri tribunali, stanno promuovendo analoghe azioni risarcitorie. Probabilmente l’azione del Ministero degli affari esteri e della Cooperazione Internazionale, non ne fa una questione giuridica, ma «semplicemente» politica, per non intaccare i buoni rapporti fra i due Stati. In sintesi, vogliamoci bene con la Germania a scapito delle famiglie e della memoria degli oltre 10 mila civili vittime delle stragi e dei 600 mila soldati deportati. Ultimamente anche la Grecia sta cercando di aprire una breccia in tal senso, chiedendo risarcimenti alla Germania, ma è un discorso molto più vasto, perché riguarda anche il patrimonio storico e artistico.