Aleandro Petrucci, febbre a 41 gradi. Ore d'ansia per il sindaco di Arquata

Il primo cittadino prelevato da un’ambulanza. Eseguito il tampone che ha dato esito negativo

Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata (Foto Labolognese)

Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata (Foto Labolognese)

Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), 19 maggio 2020 - Piceno in apprensione per il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci. Il primo cittadino si è sentito male, ieri pomeriggio, mentre si trovava in Comune. Un malessere inizialmente manifestatosi con brividi che lo ha spinto a misurasi la temperatura corporea che però, da qualche linea di febbre, in nemmeno mezz’ora, ha raggiunto i 41 gradi centigradi. Quindi, l’immediata chiamata alla centrale operativa del 118 che ha mandato sul posto due ambulanze con personale a bordo munito dei dispositivi di protezione individuale, dalle tute alle mascherine, anti Covid. Una volta arrivato al Pronto soccorso del ‘Mazzoni’ al sindaco è stato assegnato dal pre-triage il codice rosso vista la gravità delle sue condizioni. Da una prima diagnosi sembrerebbe che sia stato uno scompenso cardiaco a causare il malore. Al sindaco, infatti, è stato effettuato il tampone per il Covid-19 che ha dato esito negativo.

Aggiornamento Petrucci fuori pericolo

Intanto, per quanto riguarda la fase 2 dell’emergenza, c’è una data per la ripartenza della specialistica ambulatoriale: visite, esami e libera professione. E’ quella di lunedì primo giugno ed è stata comunicata ieri a tutte le Aree vaste dall’Asur, con una disposizione indicante le modalità di gestione degli ambulatori e di riorganizzazione delle agende. Naturalmente, nel rispetto di tutte le misure anti-contagio, a cominciare dal distanziamento tra una prestazione e l’altra per evitare assembramenti nelle sale d’attesa. "Ciò – spiega il direttore dell’unità operativa complessa di radiologia e diagnostica per immagini dell’Area vasta 5, Carlo Marinucci – comporterà che potremo soddisfare circa la metà delle richieste rispetto a quelle che venivano erogate prima dell’emergenza".

E ancora, per tutti gli utenti che prima della pandemia avevano prenotato visite specialistiche ed esami diagnostici in regime di priorità P (programmata) e D (differibile) per i mesi di marzo, aprile e maggio, le stesse decadranno. Dovranno, infatti, tornare dal proprio medico di medicina generale, farsi nuovamente prescrivere l’esame (o la visita), che verrà prescritto se sussisterà ancora la necessità di farlo, e prenotare nuovamente. Sempre dal primo giugno e sempre con le limitazioni del caso, a ripartire saranno anche gli interventi chirurgici programmati, mentre per gli screening l’intenzione è quella di riattivarli tra il mese di giugno e quello di luglio. Intanto, ieri ha riaperto all’ospedale ‘Mazzoni’ il reparto di pneumologia diretto da Vittorio D’Emilio che, per tutto il periodo dell’emergenza, era stato trasferito al Covid hospital di San Benedetto. Per quanto riguarda, invece, il percorso contrario, ovvero il ritorno delle unità operative, trasferite per la pandemia ad Ascoli, all’ospedale ‘Madonna del Soccorso’, la tabella di marcia prevede: entro il fine settimana la neurologia, entro la fine della prossima ostetricia e ginecologia e, a seguire le altre, dalla pediatria agli ambulatori. Infine, nelle ultime 24 ore non è stata registrato nessun nuovo caso di Sars-Cov-2 nella provincia.