Stipendiato dall'Asur, lavorava negli Stati Uniti

Un pediatra di Monteprandone condannato dalla corte dei conti a risarcire l'Asur con 180 mila euro.

Le prime indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza

Le prime indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza

Ascoli, 20 ottobre 2016 - La Corte dei conti ha condannato un pediatra ascolano con studio a Monteprandone al pagamento di 180 mila euro di risarcimento verso l’Asur Marche, con la quale nel 2002 era stata attivata una convenzione per l’assistenza pediatrica a Centobuchi. Secondo i giudici, il medico si faceva sostituire da un collega che però non aveva le stesse competenze, continuando a percepire ugualmente lo stipendio e allo stesso tempo esercitando la professione all’estero.

Come previsto dalla convenzione, al professionista è stato corrisposto uno stipendio di 6.300 euro mensili. Ma il pediatra -  si legge nella sentenza della Corte, - «non avrebbe assicurato la continuità assistenziale e si sarebbe fatto sostotuire da un medico generico, privo della specializzazione in pediatria, con il quale era stato stipulato un accordo non scritto che prevedeva la corresponsione in favore del sostituto di 3 mila euro al mese».  Gli episodi si sarebbero protratti in più occasioni fino al 2012, quando sono iniziate le indagini. Gli accertamenti della guardia di finanza hanno evidenziato che il medico «aveva omesso di riferire di esercitare parallelamente alla convenzione di assistenza pediatrica, anche attività medica all’estero, negli Stati Uniti».