Altro caso di meningite batterica, grave una 74enne

La donna è in condizioni serie e viene tenuta sotto stretto controllo

Nuovo caso di meningite in riviera a distanza di qualche mese

Nuovo caso di meningite in riviera a distanza di qualche mese

Ascoli, 10 febbraio 2017 - Nuovo caso di meningite riscontrato dai medici dell’ospedale di San Benedetto, stavolta su una donna di 74 anni che si è presentata al pronto soccorso intorno all’una di notte, tra martedì e mercoledì, con sintomi come mal di testa, febbre, vomito. La signora è rimasta in osservazione per alcune ore, praticamente tutta la notte, fino a quando non le è stata diagnosticata una meningite di origine batterica, e nella tarda mattinata di mercoledì è stato disposto il trasferimento nell’ospedale di Fermo. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria tra quelle esistenti: ne esistono tre tipi, e il caso in questione sembra essere ‘Neisseria meningitidis’ o meningococco. Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo 5 (A, B, C, W 135 e Y) causano meningite e altre malattie gravi. In Italia i ceppi B e C sono i più frequenti.

La donna prima è stata ricoverata nel reparto ‘malattie infettive’, ma nel tardo pomeriggio è stata trasferita in terapia intensiva. La signora verserebbe in serie condizioni, ma rimane comunque vigile e viene tenuta sotto stretto controllo dai sanitari del Murri. Le notizie dai due nosocomi di San Benedetto e Fermo, dove è stata attivata la profilassi, trapelano con difficoltà vista la delicatezza del caso.

Questa vicenda fa seguito a quella che si era verificata alla metà di ottobre con protagonista un bambino di Grottammare, poi trasferito all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona, e rientrato dopo pochi giorni. Anche in quel caso furono attuate tutte le procedure previste dai protocolli in circostanze simili, per proteggere tutti coloro che erano entrati in contatto con la persona contagiata, e in effetti l’allarme era rientrato, dopo un po’ di spavento: un caso di buona gestione dell’emergenza in riviera.

D’altra parte, l’allarme sociale generato dai casi di meningite non deriva soltanto da quanto accade in città, ma ancor di più da quanto si apprende dalle cronache nazionali.

Gli ultimi casi – purtroppo mortali – di infezioni in varie zone d’Italia hanno infatti generato una corsa al vaccino anche a San Benedetto, con un fortissimo incremento nella richiesta di vaccini antimeningite da parte della popolazione, tanto che gli uffici competenti si sono trovati in qualche difficoltà nell’approvvigionamento, riuscendo poi a soddisfare tutte le richieste. Il tutto, come noto, in tempi in cui le statistiche fanno registrare un arretramento nelle vaccinazioni dei più piccoli, con tutto il dibattito che ne consegue.