Maturità truccata, il Tar respinge il ricorso di Scuola Domani

Addio parità per l’istituto di San Benedetto dopo il caso della terza prova del quizzione

Scuola Domani

Scuola Domani

San Benedetto, 22 aprile 2017 - Il Tar ha respinto il ricorso con cui Scuola Domani srl si era opposta al provvedimento di revoca del titolo di ‘istituto parificato’ a partire dall’anno 20172018, emesso dal’ufficio scolastico regionale il 10 novembre, dopo la vicenda del contestato esame di maturità svolto a luglio nella sede di via San Martino 143 a San Benedetto, poi ripetuto a settembre limitatamente al terzo scritto o ‘quizzone’, che era la prova contestata dagli ispettori ministeriali.

La decisione del Tar è stata presa lo scorso 10 marzo, nel frattempo sono state diffuse le relative motivazioni. Nella loro ricostruzione dei fatti, i giudici di primo grado scrivono che «è emerso che alcuni commissari d’esame non avevano predisposto i quesiti della prova disciplinare in autonomia, bensì utilizzando quelli forniti da Salvatore Iorio (dipendente della scuola e figlio del ricorrente, coinvolto all’epoca dei fatti insieme al padre anche negli altri due poli scolastici di Fermo interessati dalla vicenda), e che tali quesiti erano formulati in modo che i candidati potessero individuare la risposta esatta».

E quanto al metodo utile a individuare la risposta, trattandosi di un test a risposta multipla, una domanda la cui prima parola fosse costituita da una sola lettera suggeriva che la risposta giusta fosse la prima, ‘a’; una formata da due lettere indicava la risposta ‘b’ e così via. Il ricorso di Scuola Domani era basato su due obiezioni. Secondo la prima, condotta con riferimenti a vari decreti e leggi, le norme intorno al ‘riconoscimento della parità scolastica e il suo mantenimento’ non sarebbero formulate in maniera tale da prevedere la perdita della parità scolastica, una circostanza che tanto il ministero quanto il Tar rigettano, sostenendo invece che «tra le fattispecie che possono portare alla revoca della parità la violazione delle regole relative agli esami di Stato».

La seconda obiezione riguardava invece il fatto che la revoca della parità «sarebbe carente nell’individuare le specifiche responsabilità della società che gestisce la scuola di cui ricorrente è rappresentante legale, dato che le violazioni contestate sono state commesse da un dipendente della medesima (nonché figlio del ricorrente).

Lo stesso ricorrente avrebbe effettuato indagini disciplinari, che hanno portato alle dimissioni del responsabile delle violazioni. Sarebbe quindi lamentata una sostanziale responsabilità oggettiva a carico del ricorrente, senza sufficiente istruttoria e motivazione sulla sua effettiva responsabilità». Detto in altri termini: Scuola Domani srl sarebbe stata danneggiata da Salvatore Iorio, figlio del legale rappresentante, Vincenzo.

Giovanni Desideri