Stella Maris, nasce la ‘San Benedetto Spa’

Villa Anna e clinica San Marco si aggiudicano la casa di cura privata

La Stella Maris durante la protesta dei dipendenti (Sgattoni)

La Stella Maris durante la protesta dei dipendenti (Sgattoni)

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 7 settembre 2016 - La Stella Maris ha un nuovo proprietario: si chiama Casa di Cura San Benedetto Spa, unione della sambenedettese Villa Anna e dell’ascolana Clinica San Marco, presieduta da Simone Ferraioli. L’offerta da 8.100.000 euro è stata l’unica pervenuta alla cancelleria del tribunale di Ascoli.

La busta con l’offerta vincente è stata aperta alla presenza dell’avvocato Nazario Agostini (procuratore speciale), di Giuseppe Buonarrota (direttore amministrativo di Villa Anna), del sindacalista dell’Ugl Giuseppe Marucci e di Ferraioli, Antonio Romani, Valentino Tega e Silvia Romani per San Benedetto Spa. Insieme a loro, ovviamente, il giudice delegato Raffaele Agostini. Si chiude così una vicenda che nell’ultimo anno ha fatto discutere non poco, prima con il crollo della gestione De Nicola, affondata dai debiti, tra stipendi non pagati e struttura in condizioni molto difficili, e poi nella delicata gestione dei commissari, che hanno rimesso in piedi la struttura e hanno continuato a lavorare per mesi, fino cioè all’arrivo della neonata San Benedetto Spa, che adesso gestirà la struttura.

STELLA MARIS dovrà essere rilanciata, la situazione non è delle migliori e gli ultimi complicatissimi mesi hanno messo a dura prova la tenuta dell’intera struttura, sia da un punto di vista prettamente finanziario sia per quello che riguarda l’offerta sanitaria del territorio, che ha seriamente rischiato di perdere una delle proprie architravi. A giugno la Regione aveva sospeso gli accreditamenti per il reparto operatorio, per le attività ambulatoriali e per la disciplina di endoscopia digestiva, provvedimento arrivato in seguito ad alcune ispezioni effettuate dai tecnici dell’Asur, che avevano rilevato pesanti limiti strutturali, a partire dalla grandezza delle sale operatorie che non raggiungevano i 40 metri quadrati prescritti dalla legge. Dopo alcuni interventi, poi, la struttura era stata riaccreditata da Ancona, scendendendo però di grado: dalle cinque stelle che rappresentano l’eccellenza a una, il minimo. Poco prima i De Nicola avevano trattato la vendita della clinica con i molisani di Neuromed: l’accordo sembrava fatto ma poi venne fuori che la massa debitoria era di gran lunga superiore a quanto prospettato e il progetto cadde del vuoto. Mesi intensi, difficilissimi, incerti: Stella Maris è stata più volte sul punto di crollare definitivamente. Il fallimento prima e il commissariamento dopo si sono rivelati fondamentali per mantenere a galla la situazione.

TUTTA da interpretare è ancora la questione relativa al centinaio di lavoratori (78 infermieri, 8 medici e una ventina di collaboratori), rimasti senza stipendio per oltre sette mesi. I livelli occupazionali dovrebbero essere mantenuti e d’altra parte già qualche mese fa le cliniche Villa Anna, San Marco di Ascoli e Villa Verde di Fermo si erano offerte alla Regione per rilevare i posti di lavoro, a condizione che venissero concessi loro gli stessi vantaggi di cui godeva Stella Maris con la sua convenzione. Dagli uffici regionali non arrivò mai alcuna risposta. Adesso comunque si apre un’altra storia: dopo le tante turbolenze, però, la rinascita non sarà una cosa facilissima.