Terremoto un anno dopo, l'ira dei sindaci del cratere. "Lo Stato ci ha lasciati soli"

Piunti. "Abbiamo fatto il possibile, ora tocca al Governo. Ma questo modello di emergenza non ha funzionato"

La platea di persone che hanno assistito all’incontro. In alto: i sindaci hanno affrontato il tema della ricostruzione (fotoservizio Sgattoni)

La platea di persone che hanno assistito all’incontro. In alto: i sindaci hanno affrontato il tema della ricostruzione (fotoservizio Sgattoni)

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 22 agosto 2017 - E' stato un atto di accusa verso il govero per la gestione del terremoto, l’incontro organizzato da Forza Italia al Circolo Nautico nel tardo pomeriggio di ieri, intitolato «Impegno e solidarietà non vanno in vacanza a un anno dal terremoto». Non solo, però, l’incontro è stata anche una testimonianza di pratiche amministrative e di impegno da parte dei comuni in qualche modo coinvolti dal sisma che l’anno scorso ha demolito i paesi dell’Appennino a cavallo tra le Marche, l’Abruzzo, il Lazio e l’Umbria.

A fare gli onori di casa c’era il sindaco Pasqualino Piunti, insieme a buona parte della sua maggioranza. Tra gli ospiti, il responsabile degli enti locali di Forza Italia Marcello Fiori, il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, il sindaco Guido Castelli e il sindaco di Arquata Aleandro Petrucci. A coordinare c’era il giornalista de ‘il Resto del Carlino’ Pasquale Bergamaschi. Una cinquantina le persone in platea. «Subito dopo il terremoto qui abbiamo aperto le porte – ha detto il sindaco Piunti –, l’ho fatto senza pensarci, perché la nostra è la città dell’accoglienza».

Poi l’affondo: «Per un anno non abbiamo fatto polemica, ma adesso chi di dovere dovrebbe fare la propria parte. La cosa non è avvenuta, fin qui: nel momento in cui siamo ancora in fase di smaltimento delle macerie, non si può dire che la ricostruzione sia cominciata, come ha fatto il capo del governo». Fiori, già vice di Guido Bertolaso alla protezione civile, ha ribadito il concetto: «Un Paese serio di fronte alla disperazione deve unirsi. Ma in un Paese serio bisogna anche dire la verità: non vogliamo consegnare questo territorio al declino e alla rassegnazione. Questo modello di emergenza non ha funzionato».

Di testimonianza l’intervento di Aleandro Petrucci: «La situazione per noi è durissima. In un anno non è stato tolto un mattone dal paese: si parla di 500mila tonnellate. È venuto Gentiloni, è venuto il presidente della Repubblica Mattarella: abbiamo sentito tante promesse, ma visto pochi fatti. Anche nella spartizione dei fondi degli sms: hanno progettato di tutto, ma ad Arquata non hanno pensato. Lo spirito di chi ha dato quel contributo non era certo per le piste ciclabili, come voleva fare la Regione, ma per altro. La Regione non mi risponde mai, devo dire che il commissario Vasco Errani per me era un interlocutore. Dare potere alle Regioni sarebbe uno scandalo».