Ascoli, Villa Pacifici, la visita diventa horror

Spuntano teschi e ossa umane vicino alla cappella: mistero su chi abbia aperto le casse

Teschi e ossa umane vicino alla cappella

Teschi e ossa umane vicino alla cappella

Ascoli, 28 marzo 2017 - Macabra scoperta domenica pomeriggio durante le Giornate Fai di primavera. Nello splendido parco di Villa Pacifici in via dei Peschi a Marino del Tronto, infatti, i visitatori che si sono avventurati magari fuori dal percorso guidato, hanno rinvenuto teschi e ossa umane (VIDEO). Uno spettacolo da film dell’orrore allestito dietro alla cappella di famiglia, in un piccolo recinto accessibile comunque a tutti, con le cassette di riduzione in acciaio (quelle usate quando la salma dalla bara viene riesumata e trasferita in un contenitore più piccolo per entrare nell’ossario) aperte e svuotate sul pavimento.

Teschi con ancora i capelli attaccati, ossa sistemate a croce e una situazione che è impossibile abbia creato un animale, anche perché le cassette per aprirle occorre forzarle con appositi arnesi. Il pensiero dei presenti è subito andato ai riti satanici o qualche altro scopo poco ortodosso, ma al di là di tutto va registrato lo spavento e anche il senso di impotenza delle giovani guide degli ‘Apprendisti Ciceroni’ degli istituti Itasl Ulpiani e Itcg Umberto I che, spaventati pure loro, hanno cercato di tranquillizzare i turisti e poi coperto con un po’ di foglie lo scenario invitando i visitatori a non avvicinarsi. Il parco e la Villa Pacifici sono stati in questi due giorni del Fai uno dei luoghi più visitati ma lo erano stati anche questa estate quando il Comune vi aveva organizzato uno degli eventi dell’Altra Italia. Un luogo fantastico e prediletto un tempo dalle nobili famiglie ascolane per le loro villeggiature, appartenuto negli anni ai Pacifici all’inizio del 1700 quando è stata realizzata, ai Panichi e infine ai Partini.

Ora la proprietà è di una società, la Harael Srl di San Benedetto, che attraverso l’impresa Desideri di Ascoli, sta curando i lavori di restauro e frazionamento in più unità immobiliari del fabbricato e la sistemazione del parco, ricco di alberi secolari: palme, lecci, abeti, castagni, pini marittimi, vialetti e aiuole che si snodano nel giardino della grande villa. Il giardino è caratterizzato dalla presenza di due grotte sotterranee e di una conca, che un tempo veniva riempita con le acque del Tronto e del torrente Marino a formare un laghetto che i proprietari attraversavano su piccole barche. Il parco è abbellito da sculture realizzate dall’artista Romolo Del Gobbo, uno dei protagonisti della vita artistica ascolana dell’Ottocento, commissionate dalla pittrice Giulia Panichi che alla fine dell’Ottocento ha collaborato con il pittore romano Cesare Mariani alla decorazione della cattedrale di Sant’Emidio. Figura di intellettuale cosmopolita, la Panichi fece del suo giardino un luogo di delizie destinato allo svago dei molti conoscenti che da ogni parte di Italia venivano a trovarla. Di certo, insomma, ossa e teschi sono stati sistemati lì in tempi decisamente recenti.