Grazia Mandrelli
Cronaca

La dignità calpestata

Ascoli, 1 marzo 2015 - A questo punto fare la voce grossa è un dovere imprescindibile. Sulla questione Prysmian la mobilitazione ufficiale dev’essere rapida ed efficace perché lo sogomento e l’ncredulità che da venerdì si respirano in città deve avere delle risposte. E’ un’altra brutta faccenda quella della chiusura di una fabbrica «storica», che molti chiamano ancora «l’ex Ceat», in modo così repentino e, per molto versi inspiegabile, dato il solidissimo bilancio della società.

Ma è una faccenda ancora più brutta se si pensa al modo in cui la notizia è stata data ai circa 120 lavoratori dello stabilimento ascolano. Da un momento all’altro, senza alcun preavviso né serio sentore di crisi , arriva un dirigente e annuncia che presto saranno tutti sbattuti fuori. Così, senza una spiegazione credibile e senza alcun tipo di preparazione. Uno schiaffo in faccia che quei lavoratori, peraltro premiati dall’azienda appena qualche mese or sono, di certo non meritavano. Un atteggiamento che nessun lavoratore merita.

Perché se oltre a permettere a queste multinazionali di stravolgere la vita delle persone da un giorno all’altr, taciamo anche sulla dignità calpestata, allora, anche come paese, abbiamo davvero toccato il fondo. Il sindaco si è appellato a Renzi, sarebbe bene che Renzi rispondesse a spron battuto perchè il Piceno. Ormai è chiaro, sta morendo.