Doping alla Quintana, Falcioni: "Non chiederò le controanalisi"

Il cavaliere di Sant’Emidio non vuole andare avanti. Parla il suo avvocato: «Troppe irregolarità finora»

Aldo Falcioni in azione

Aldo Falcioni in azione

Ascoli, 21 novembre 2015 – Un ennesimo colpo di scena scuote il mondo della Quintana. Il cavaliere del sestiere di Sant’Emidio Aldo Falcioni, infatti, non chiederà le controanalisi in merito al caso doping. Ad annunciarlo è stato direttamente l’avvocato Roberta Alessandrini, che ha inviato una lettera direttamente al magnifico messere Guido Castelli, oltre che all’ufficio comunale preposto.

Le motivazioni sono molteplici, a cominciare dalle presunte irregolarità che avrebbero caratterizzato, secondo il legale del cavaliere rossoverde, lo svolgimento delle prime analisi nei confronti del purosangue Della Mola, avvenute alla vigilia della giostra.

«Innanzitutto, tengo a precisare che per i cavalli iscritti regolarmente al registro Assi dell’Unire, ed è questo il caso di Della Mola, ci sono delle procedure ben specifiche da seguire per quanto riguarda gli esami antidoping – ha spiegato l’avvocato di Falcioni – che ovviamente non sono state rispettate. La cosa più grave, però, è rappresentata dal fatto che le provette non erano sigillate nel momento in cui sono stati svolti i prelievi ematici sul cavallo. Chiunque, dunque, potrebbe averle contaminate, non essendo state appositamente sigillate. Non ci sono certezze in merito. Chi ci garantisce che tali provette non siano state utilizzate anche per altri interventi in precedenza? Per questo motivo, quindi – ha proseguito l’avvocato Alessandrini – non ci sono i presupposti per chiedere le controanalisi, visto che per noi neanche le prime hanno valore. Per non parlare del verbale che ci è stato inviato dall’ufficio Quintana, dove non compaiono né date né orari relativi allo svolgimento dei prelievi antidoping». A questo punto si apre un nuovo capitolo nella questione doping, con il collegio dei probiviri che potrebbe comunque sospendere Falcioni dalla giostra ascolana, sebbene dall’avvocato Alessandrini sia stato messo in discussione l’operato della commissione veterinaria. La situazione, quindi, rischia di complicarsi di nuovo.