Grottammare: restaurata la scultura di Santori danneggiata dai vandali

L’artista dopo due anni è riuscito a ricomporre l’opera ma ora chiede che venga sorvegliata: cinque colombe a rappresentare altrettanti continenti. «E’ stato un gesto barbarico e vigliacco che mi ha ferito»

L’opera di Santori, restaurata e in attesa di essere di nuovo sistemata: ma c’è da scegliere il luogo

L’opera di Santori, restaurata e in attesa di essere di nuovo sistemata: ma c’è da scegliere il luogo

Grottammare, 30 maggio 2016 - Tornerà presto al suo posto la scultura che Francesco Santori realizzò nel 2012, su commissione dell’amministrazione comunale, per evidenziare il ‘Dialogo per la Pace nel Mondo’. Fu sistemata nel parco della Madonnina nel punto in cui il 24 aprile del 2002, in occasione della VII giornata della Fratellanza fra i Popoli, si incontrarono Fatma Abdel (Palestina) e Dyana Dolev (Israele) per la messa a dimora, insieme agli studenti della città, di un ulivo della pace. Ulivo che fu dato alle fiamme per un paio di volte. Ebbene, la scultura del maestro grottammarese, cinque colombe che simboleggiano i cinque continenti della terra, fu severamente danneggiata la notte fra il 14 e il 15 aprile del 2014, quando ignoti decapitarono le 5 colombe portandone vie le teste e rendendo molto difficile il recupero dell’opera. «La difficoltà principale, racconta lo scultore della pace, Francesco Santori – è stata proporzionare alla figura le nuove teste che poi ho incollato ai corpi delle colombe con un mastice speciale adatto per la pietra». Le nuove teste sono state scolpite con lo stesso materiale del blocco scultoreo, pietra della Maiella, ma ora sarà necessario dare una certa protezione all’opera e se necessario installarla in un altro luogo, poiché la sofferenza dell’artista per la violenza ricevuta dalla sua opera è stata davvero difficile da superare. Anzi non è stata proprio superata. Ha impiegato più di un anno per trovare la concentrazione adatta per rimettere mano alla scultura. «E’ stato un gesto che mi ha colpito profondamente – spiega Francesco Santori – Un gesto vandalico, barbarico, un’aggressione vigliacca. Hanno cercato di spazzare interamente le colombe, colpendole con un martello anche in varie parti del corpo, ma la pietra ha resistito. Allora hanno spezzato e portato via le teste». L’artista è tormentato da un pensiero fisso. Se quel gesto e mirato alla sua persona, al messaggio che l’opera trasmette, al Comune o più semplicemente legato alla stupidità umana. Va ricordato che l’ulivo per la pace, messo a dimora nel parco della Madonnina, è stato dato alle fiamme ancora prima del 2014 e questo gesto potrebbe essere collegato con il successivo danneggiamento della scultura, avvenuto nello stesso punto in cui ci fu l’incontro fra Fatma Abdel e Dyana Dolev.

Marcello Iezzi