Franco Giorgi scomparso in Libia: "Temiamo sia stato preso da qualche banda"

L'avvocato Ciafrè: "Contatti avviati con la Farnesina". Giorgi ha una biografia avventurosa, con accuse di traffico d'armi all'epoca della guerra in Jugoslavia. Il suo nome è spuntato anche nelle inchieste per la morte di Ilaria Alpi, fino al ‘tesoretto’ in Svizzera del boia dei Balcani Radovan Kardzic

NEL CAOS Dopo la rivoluzione che ha portato alla destituzione di Gheddafi, la Libia è in una situazione instabile

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Ascoli, 21 marzo 2015 - SCOMPARSO in Libia, nel bel mezzo di una misteriosa trattativa con interlocutori sconosciuti. Franco Giorgi – 72 anni, ascolano, un passato con precedenti di polizia per traffico d’armi all’epoca della guerra in Jugoslavia – non dà notizie di sé alla famiglia da un paio di settimane, cioè da quando sarebbe partito verso il nord Africa. Nella giornata di mercoledì, poi, avrebbe telefonato a un suo amico di Ascoli, raccontandogli di essere stato prelevato a Tripoli e poi condotto in una località sconosciuta, senza la possibilità di andarsene, il tutto dopo che una non meglio precisata trattativa condotta si sarebbe complicata parecchio, tanto da creare dissapori con i suoi interlocutori sul posto.

Non è ancora dato sapere, tuttavia, se l’uomo sia nelle mani delle autorità locali o di un gruppo di predoni. La chiamata verso l’Italia, ad ogni modo, avrebbe avuto i toni concitati della richiesta d’aiuto e così, l’amico di Giorgi si sarebbe rivolto ai carabinieri di Ascoli. Dalle parti della caserma prima fanno sapere che «non confermano né smentiscono la notizia», poi aggiungono di star facendo «le opportune verifiche sulla vicenda, ma di più non possiamo dire».

Del caso, intanto, si sta interessando anche l’avvocato Mario Ciafrè, che nel pomeriggio di ieri ha incontrato Elvezio Giorgi, fratello dello scomparso. «È ancora presto per fare ipotesi – dice il legale –, sto contattando la Farnesina, devono fare presto, anche perché il mio assistito ha bisogno di farmaci». La storia, però, ha ancora i contorni sfumati, anche perché, prosegue Ciafrè, «non sono stato contattato personalmente da Giorgi. Quando ha problemi, però, lo fa regolarmente e questo mi fa temere che non sia libero di farlo».

La biografia del 72enne ascolano, in compenso, offre una vasta gamma di situazioni e avventure in giro per il mondo: il suo nome spunta, a vario titolo, in diverse inchieste, dal traffico d’armi alla morte di Ilaria Alpi, fino al ‘tesoretto’ in Svizzera del boia dei Balcani Radovan Kardzic, scoperto dal magistrato svizzero Carla Dal Ponte pare proprio grazie alle dichiarazioni di Giorgi.

I PROBLEMI seri con la giustizia, però, per l’ascolano sarebbero arrivati soprattutto nel dicembre del 2002, quando venne arrestato nella sua villa di Ascoli, accusato di traffico di internazionale di armi e munizioni, in uno dei rivoli dell’inchiesta «Cheque to Cheque» della procura di Torre Annunziata, su una storia che coinvolgeva la malavita di mezzo mondo e alcune frange dei servizi segreti italiani: «Tutte accuse per le quali il mio cliente è stato poi scagionato», ribadisce l’avvocato Ciafrè, e in effetti il tribunale del riesame di Napoli annullò l’arresto nel giro di pochi giorni.

Mercoledì l’ultimo mistero, con la telefonata per annunciare la propria scomparsa, da qualche parte nel deserto di sabbia e anarchia che è adesso la Libia.