Daniele Luzi
Cronaca

Nuove luci, il centro cambia volto. Tega: "Risparmio da 600mila euro"

Le strade suddivise per importanza e traffico, pedonale e veicolare SONDAGGIO Meglio prima o adesso? Vota

Ascoli: via del Trivio ancora con la tradizionale luce gialla. A destra, via Vidacilio con l’illuminazione a led (foto La Bolognese)

Ascoli: via del Trivio ancora con la tradizionale luce gialla. A destra, via Vidacilio con l’illuminazione a led (foto La Bolognese)

Ascoli Piceno, 30 settembre 2015 - La nuova illuminazione a led sta provocando notevoli polemiche principalmente perché, dove è stata installata, ha fatto piombare alcune strade nel buio o nella penombra. Ma c’è anche un altro fronte di discussione che ci pare necessario aprire e che riguarda principalmente il centro storico.

Anche qui da qualche giorno è scattata la rivoluzione che sta cambiando radicalmente la luce notturna nel cuore della città. Non più la luce gialla calda emanata dalle lampade inserite nelle lanterne, ma una luce bianca piuttosto fredda che inevitabilmente, appunto, modificherà l’aspetto di piazze, vie e rue. Giusto o sbagliato? Il giudizio lo lasciamo a ognuno di voi, ma a prima vista l’impressione è che la luce gialla emanata dalle lanterne si adatti meglio a un centro storico come quello ascolano.

Insomma, appare discutibile la scelta di lasciare la strada vecchia per quella nuova. Sull’argomento pubblichiamo con piacere anche la riflessione di un nostro lettore, Giuliano Centinaro, che dopo alcune considerazioni tecnologia a led, sottolinea che «è giusto considerare il risparmio di energia elettrica, ma non bisogna subordinare ad esso una maggiore sicurezza per i cittadini nelle ore serali e notturne. I nuovi lampioni a led hanno degli aspetti negativi: un raggio di illuminazione molto limitato rispetto alle precedenti lampadine, che crea un’atmosfera triste e lugubre, non mettendo inoltre in risalto le facciate dei palazzi storici della città che sembrano essere dotati di un solo piano, dato che vengono illuminati il minimo indispensabile. A mio parere – la conclusione – per rimediare a questa situazione paradossale, ci sarebbero due soluzioni: o aumentare il raggio di illuminazione dei lampioni proiettando la luce anche verso l’alto, oppure collocare in città dei lampioni totalmente diversi».

 

L CASO DELLA NUOVA illuminazione a led è sbarcato ieri pomeriggio in consiglio comunale, con l’interrogazione presentata dal capogruppo del Partito Democratico, Francesco Ameli, a chiedere risposte su una lunga serie di punti ai quali l’assessore Valentino Tega ha risposto. «Dopo le numerose lamentele dei cittadini - ha detto l’esponente del Pd - abbiamo voluto dare corpo a questa interrogazione», che prevedeva una sfilza di domande. L’assessore ha ricordato la delibera di giunta di dicembre dello scorso anno, che conteneva le linee guida dell’intervento, e ha messo sul piatto i numeri dell’operazione: «Dall’ultima rilevazione il consumo di luce elettrica costava circa 1,4 milioni e con questo passaggio avremo un risparmio di oltre 600mila euro annui». L’investimento è pari a 3,8 milioni e andrà a sostanziarsi negli 11.700 punti luce presenti in città, uno ogni quattro abitanti su 400 chilometri di strade da illuminare: «Le nuove lampade - ha spiegato Tega - sono made in Italy, a dimostrazione del fatto che è stata fatta una scelta basata sulla qualità». Questione centro: «Sono state montate lampade più calde possibile per quanto riguarda la tipologia a led, senza compromettere eccessivamente il rendimento. In altre parti della città sono più bianche e fredde». 

L’ASSESSORE ha confermato che l’impianto è conforme a tutte le direttive tecniche e che l’intervento è compatibile sia con il vecchio impianto sia con il piano regolatore «in quanto si tratta solo della sostituzione delle lampade». L’amministrazione ha anche effettuato una mappatura delle strade cittadine, suddividendo le varie arterie per importanza e traffico, pedonale e veicolare: in questo senso, nei settori considerati di maggior passaggio è stata prevista un’illuminazione più intensa. «Abbiamo riscontrato un notevole inquinamento luminoso, soprattutto a Monticelli e Porta Maggiore, con la luce che andava verso l’alto». Il collaudo dell’intero impianto avverrà al termine dell’intervento. 

ALTRA QUESTIONE, la Soprintendenza: è stata interpellata? ha chiesto ancora Ameli. «No, perché non è stata interessata l’illuminazione monumentale», ha ribattuto l’assessore. Sulle modalità di svolgimento dei lavori, Tega ha spiegato che sono stati subappaltati a quattro ditte, ciascuna delle quali incaricata della sostituzione in una zona della città, che è appunto stata divisa in quattro zone per velocizzare l’intervento. In conclusione, l’assessore ha assicurato che al termine del lavoro si verificheranno le eventuali segnalazioni per procedere a dei correttivi dove c’è meno luce: «Per il centro valuteremo anche degli interventi con i sottogronda per una visione più completa».