Ascolana morì dopo l’operazione, 24 indagati a Roma

L’accusa per i sanitari è di omicidio colposo in concorso

Ascolana morta, medici e operatori sanitari indagati a Roma (foto d’archivio Germogli)

Ascolana morta, medici e operatori sanitari indagati a Roma (foto d’archivio Germogli)

Ascoli Piceno, 24 giugno 2016 – Con l’accusa di omicidio colposo in concorso, il sostituto procuratore della Repubblica di Roma Gabriella Fazi ha iscritto nel registro degli indagati 24 fra medici e operatori sanitari dell’ospedale Regina Elena di Roma.

La vicenda prende spunto dalla denuncia dei familiari di una donna morta ad Ascoli il 29 maggio 2015 a 68 anni. Era stata ricoverata nel reparto di ginecologia del Regina Elena il 9 marzo e sottoposta a isterectomia radicale a causa di una massa tumorale con sospetta invasione endometriale.

Il 16 marzo i sanitari decisero di operarla di nuovo per una setticemia e una peritonite in corso che la mettevano in pericolo di vita, ipotizzando che nel precedente intervento in laparoscopia fosse stata procurata una perforazione dell’intestino, del quale furono asportati 4 centimetri.

L’ascolana arrivò a perdere 20 chili e, su insistenze dei familiari, il 14 aprile fu affidata ai medici del reparto epatobiliopancreatico. Il 12 maggio le vennero asportati altri centimetri di intestino e cistifellea. Il 26 maggio venne dimessa e fece rientro ad Ascoli dove le sue condizioni peggiorarono subito, anche a causa di una peritonite. Fu operata il 28 maggio nell’ospedale Mazzoni, ma non c’era più niente da fare e il giorno dopo la donna morì.

Il perito nominato dal pm di Ascoli Mara Flaiani ha posto in evidenza lacune nelle cure prestate alla 68enne durante il ricovero al Regina Elena e gli atti sono stati quindi trasmessi per competenza alla Procura di Roma che ha indagato i sanitari dell’ospedale romano.