Il sogno nuovo ‘Del Duca’, dal Comune 2,5 milioni. Castelli: "La curva si farà"

"Capire con la società quale soluzione praticare"

Ascoli, il progetto del nuovo Del Duca

Ascoli, il progetto del nuovo Del Duca

Ascoli Piceno, 14 novembre 2014 - Uno striscione, 2,5 milioni ed un progetto: questo è quanto c’è sul tavolo della questione stadio, che unisce, nemmeno troppo idealmente, tutte le componenti che ruotano intorno al calcio ascolano ed al Del Duca. Le richieste, la realtà e l’ambizione: così potrebbero essere sintetizzate queste tre componenti che fanno riferimento, rispettivamente, a tifosi, amministrazione comunale e giovani progettisti. Dalla curva Sud, in occasione dell’ultima partita casalinga, è stato ribadito: ‘Vogliamo la curva nuova’; il Comune, da parte sua, ha stanziato due milioni mezzo nel piano delle opere triennali per il recupero strutturale, inserendolo nella programmazione 2015; poi c’è ‘Save Play Del Duca’, la piattaforma sociale che vuole ‘rigenerare’ lo stadio, recentemente rimodulata con un’attenzione particolare sul settore ‘caldo’ del tifo bianconero.

La strategia è quella di dilazionare l’investimento nel tempo attraverso una metodologia di costruzione per settori. «Dobbiamo avviare - ha detto il sindaco Castelli - con la società un confronto per capire quale delle soluzioni va praticata. La curva, in ogni caso, si farà. Verrà profondamente riqualificata. Noi abbiamo messo la provvista per fare questo lavoro e vogliamo capire se è possibile arrivare a pensare ad un primo intervento di un progetto più complessivo, che deve prevedere dei meccanismi di alimentazione finanziaria». Il sindaco ha spiegato che proseguono i ‘sondaggi’ e uno di questi è quello «con i responsabili della Fondazione patrimonio immobiliare dell’Anci per capire se possiamo sostenere questo investimento attraverso il coinvolgimento di Invimit (fondo immobiliare della Cassa depositi e prestiti, ndr)», oltre al dialogo sempre aperto con il credito sportivo. «Tutto questo sarà oggetto di un prossimo incontro con la società» ha concluso il sindaco.

Dal lato del progetto ‘Save Play Del Duca’, i tre ingegneri hanno affidato ad una nota le loro considerazioni: «Tutte le funzioni sono indipendenti e escludibili una dall’altra (negozi, tribune, museo) per permettere una maggiore versatilità del progetto sulla base di finanziamenti variabili. Dall’altra parte stiamo cercando di individuare forme alternative di reperimento fondi attraverso il crowdfunding e il conseguente adeguamento al complesso sistema burocratico italiano del modello cooperativo tedesco dell’Union Berlin. Il piccolo club tedesco - hanno spiegato - è riuscito a costruire l’intera stadio attraverso prestazioni lavorative dei suoi tifosi date in cambio di una quota della società che gestisce l’impianto. Abbiamo consegnato e protocollato il progetto rispondendo al bando pubblicato dal Comune. Ora però siamo a un bivio. Se il nostro lavoro è apprezzato e merita di essere portato avanti, tocca anche agli altri dare un segnale. D’ora in avanti il discorso non può essere portato avanti solo con le nostre forze di idee e di proposte, devono necessariamente arrivare riscontri propositivi da parte degli attori coinvolti. Solo così la nostra idea di ‘progetto condiviso’ può avere un senso, altrimenti ci fermiamo qua».

Un'idea dal costo complessivo di 30 milioni, di cui 5 per una nuova Curva Sud: «Una cifra più che accessibile considerando i 2,5 milioni di euro già messi a bilancio dal Comune con i quali si coprirebbero i soli costi della struttura della tribuna. Le diverse componenti del settore medesimo (struttura tribuna, museo e negozi), infatti, sono fin dal concept di progetto indipendenti tra loro e possono essere portati avanti in maniera differita. Di conseguenza, le risorse rimanenti potrebbero provenire da privati (o una cooperativa di tifosi) i quali si occuperebbero della gestione dei locali commerciali previsti in progetto».