Riorganizzano? No, tagliano

Il punto

Ascoli Piceno, 29 giugno 2015 - Ci siamo quasi. Da mercoledì scatterà la rivoluzione dell’emergenza all’ospedale Mazzoni. I medici e gli infermieri del 118 dovranno dare supporto al Pronto soccorso, oltre a fare il loro mestiere, quello di salvare vite in giro per la provincia. Attenzione alla parola che è stata utilizzata dai vertici dell’Area vasta: riorganizzazione. La usano sempre (non solo loro) e c’è puntualmente la fregatura. In realtà si tratta di tagli, ridimensionamenti, riduzioni di servizi.

Perché ormai nella sanità è così: per fare una qualsiasi visita, ad esempio, bisogna aspettare mesi, ma se la fai a pagamento ti chiamano il giorno dopo. E il bello è che quella visita te la fanno nello stesso ospedale, con gli stessi macchinari e magari con lo stesso medico per i quali avresti dovuto appunto aspettare mesi. Va così da tempo, e probabilmente andrà peggio. Intanto vediamo come finirà la sbandierata rivoluzione. La questione di fondo è che per cercare di risolvere un problema (quello delle file chilometriche al Pronto soccorso), si rischia di crearne un altro, rendendo cioè meno efficiente il 118. Faremo i conti quando la sperimentazione sarà finita, ma il timore è che in questa fase si pagherà già un prezzo troppo alto.