La preside sulle benedizioni di Pasqua vietate. "Le faremo fuori dalle scuole"

La dirigente dell'Istituto comprensivo 2o Daniela Turci non si arrende: "Non possiamo farle in aula? Andremo fuori"

Daniela Turci (Fotoschicchi)

Daniela Turci (Fotoschicchi)

Bologna, 11 febbraio 2016 - Una benedizione intorno alle scuole dell'istituto comprensivo 20 per rispondere alla sentenza del Tar che ha annullato la delibera con cui il consiglio di istituto aveva autorizzato le benedizioni a scuola nel 2015. È questa l'iniziativa lanciata dalla preside, Daniela Turci, che proporrà l'idea alle famiglie «per far sentire come siamo esclusi: fuori c'è spazio e non c'è bisogno di un voto del consiglio di istituto».

«Penso che si possa fare un ricorso - ha aggiunto - aspettiamo l'avvocatura di Stato. La decisione va rispettata e quindi non ci saranno benedizioni in aula, ma le faremo fuori». Per Turci il Consiglio di Stato «dice che le benedizioni si possono fare su base volontaria e fuori dall'orario scolastico, con l'approvazione del consiglio di istituto, come abbiamo fatto noi. Ma pare che la sentenza non tenga conto della decisione del Consiglio di Stato e ci inviti a non rispettare la legge o a rispettare una legge che non conosco».

«Io sono per includere, non per escludere - ha concluso Turci -. In questo modo si escludono tutti i tipi di interventi, di preti, suore, indù, musulmani: io rispetto la decisione, ma è escludente. Nelle scuole a me affidate non può accadere che si escluda qualcuno, a meno che si tratti di un malavitoso. Ci faremo benedire altrove. È un periodo brutto e pericoloso, dove si coprono statue, si vietano presepi e i crocifissi al cimitero. E poi? Dove finiamo?».  

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