Furbi & assenteisti, chi non controlla diventa complice

La lettera

Bologna, 25 luglio 2017 - Un docente ha ‘accumulato’ in 5 anni 1.500 giorni d’assenza dall’insegnamento. E invece di starsene a casa (per malattia, congedo per assistenza familiare o aspettativa) faceva l’avvocato a Vibo Valentia. Per questo è stato arrestato e posto ai domiciliari. In 5 anni sott’accusa ha partecipato a 250 udienze e viaggiato in tutt’Italia. Prof, vada dietro la lavagna.

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risponde il vice direttore de il Resto del Carlio, Beppe Boni

DI SICURO questo è un caso limite. Il professore è un furbacchione da Oscar, un giocololiere senza rivali. La storia è talmente surreale che però apre lo scenario ad altri interrogativi. Chi doveva controllare e non lo ha fatto? Come è possibile che nessuno ai vertici delle autorità scolastiche si sia mai accorto di nulla? C’è lo zampino di medici distratti?Se il professore è stato arrestato, coloro che hanno permesso l’evolversi di una vicenda così assurda come minimo devono essere licenziati ed eventualmente indagati in concorso. I furboni come il professore non agiscono mai da soli: hanno necessità di appoggiarsi a complicità dirette o indirette. Quindi basta pensare che o «furbi del cartellino» sono solisti della truffa. Dietro di loro c’è sempre un coro al quale va presentato il conto.

beppe.boni@ilcarlino.it

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