Ricostruzione, il Belice pessimo esempio

La lettera. Risponde il vicedirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 16 gennaio 2018 - Mi sono sentito a disagio nel seguire le commemorazioni del terremoto del Belìce e per il quale non è stata completata la ricostruzione, malgrado tutti i soldi spesi. Molti di quelli che hanno partecipato alle cerimonie sono gli stessi che sono andati a rassicurare le popolazioni colpite dagli ultimi terremoti. Spero abbiano capito che c’è qualcosa da cambiare... Gino Bongini, Bologna

Risponde il vicedirettore del Carlino, Beppe Boni

Ci scandalizziamo della ricostruzione a singhiozzo nel post sisma marchigiano eppure se ci voltiamo indietro scopriamo episodi di cialtroneria. Nel Belice furono allestite ristrutturazioni con l’ausilio di archistar e di professionisti che misero in piedi paesi fantasma dotati di strutture esagerate rispetto all’assetto originario. In parte oggi sono lì come scheletri di dinosauri abbandonati. Tra ricostruzioni improprie e scarsamente utilizzate e opere non finite, il Belice resta un pessimo esempio. Nelle rievocazioni i giornali e le tv lo hanno sottolineato, le istituzioni meno. Chissà come mai in Friuli la ricostruzione è stata fatta come si deve. Altri uomini, altra politica. Nelle Marche si procede con molti guai: casette in ritardo, tubature rotte, stalle mobili che non arrivano. L’Italia è generosa nell’emergenza, a volte pasticciona nella ripresa.  beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro