Bologna, asma, serve una diagnosi tempestiva

Il convegno 'Respiriamo' al Baraccano. Importanti l'attenzione e la costanza nei trattamenti da parte del malato

Da sinistra Angeletti, De Benedictis, Nava, Tesi e Rizzi (foto Schicchi)

Da sinistra Angeletti, De Benedictis, Nava, Tesi e Rizzi (foto Schicchi)

Bologna, 25 settembre 2017 – A pieni polmoni, perché anche gli asmatici possano condurre una vita normale. I dubbi dei pazienti hanno trovato conforto nelle voci degli esperti durante il convegno “Respiriamo”, dedicato al tema dell'asma e organizzato da FederAsma e Allergie Onlus, con la partecipazione di Asmallergiabimbi.

Sfondo d'eccezione è stata la Sala Biagi, nel complesso monumentale del Baraccano, in un pomeriggio promosso da Novartis e da QN-il Resto del Carlino. Un nutrito gruppo di esponenti del mondo specialistico e universitario si è avvicendato sul palco per esporre il proprio punto di vista su questioni diagnostiche, sintomatologia e metodi di cura di una malattia cronica e insidiosa, che affligge quasi l'8% della popolazione italiana. Fra gli ospiti, oltre al presidente di FederAsma e Allergie Onlus, il pratese Carlo Filippo Tesi, era presente il fior fiore della ricerca bolognese nel campo delle patologie della respirazione.

A guidare il drappello, infatti, c'erano Stefano Nava, docente, ad Alma Mater, di Malattie dell'apparato respiratorio, e Giampaolo Ricci, che si occupa, sempre ad Unibo, del versante pediatrico delle stesse patologie, affiancati dalla responsabile dell'ambulatorio di Allergologia della clinica pediatrica di Malattie dell'apparato respiratorio del Sant'Orsola-Maplighi, Elena De Benedictis, e da una giovane specializzanda in Clinica malattie dell'apparato respiratorio presso il medesimo ospedale, Giulia Angeletti.

L'accento, sia dal punto di vista accademico che clinico, è stato posto sulla necessità di una diagnosi tempestiva, ma soprattutto sull'attenzione e la costanza nei trattamenti da parte del malato, tenuto a proseguire le cure per tutta la vita, anche dopo il sollievo iniziale dai sintomi, per evitare patologie più gravi e degenerazioni della malattia. Come afferma Tesi, del resto, “morire di asma nel 2017 deve essere impossibile”, ma serve la collaborazione di tutti.  

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