Bologna, la lettera della Prefettura al Comune. "Riflettere sull'utilità dei velox"

Il nodo. "Apparecchi autorizzati nel 2008, rivalutare le esigenze di sicurezza"

L'autovelox fisso di via Stalingrado

L'autovelox fisso di via Stalingrado

Bologna, 17 giugno 2017 - Riflettere attentamente sull’effettiva utilità degli autovelox di via Stalingrado e viale Panzacchi, valutando "il permanere delle esigenze di sicurezza" e "prevedendo, se ritenuto, una rinnovata istruttoria con l’acquisizione di pareri sul livello di sinistrosità" delle strade. È questo il contenuto di una lettera, datata 3 maggio 2017, che la Prefettura di Bologna ha inviato al sindaco Virginio Merola. Una missiva chiarissima che batte soprattutto su un principio: l’installazione degli apparecchi era stata autorizzata nel 2008.

E quindi, "atteso il lungo lasso di tempo intercorso tra l’emissione del provvedimento autorizzatorio e la concreta attivazione dei dispositivi (28 novembre 2016, ndr) – si legge –, si pone all’attenzione la problematica". La Prefettura allega alla lettera il documento firmato dall’allora prefetto Angelo Tranfaglia, proprio a suggerire un’analisi sulla sussistenza, o meno, di criticità del traffico tali a giustificare l’installazione dei due autovelox. Nel 2008, sembrerebbe dire la Prefettura, gli scenari di traffico della città probabilmente erano altri, come forse erano differenti i livelli di pericolosità e incidentalità in quell’area. E quindi, mancando quei presupposti, è come se fossero lì solo per fare cassa.

L’istanza di Palazzo Caprara – una delle ultime dell’ex prefetto Ennio Mario Sodano –, tra le altre cose, nel suo incipit ricorda che "la stampa locale ha pubblicato numerosi articoli relativi alle proteste dei cittadini conseguenti alle recenti installazioni degli strumenti tecnici. Medesime segnalazioni sono pervenute all’Osservatorio per l’Educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna". Non solo: diverse segnalazioni sono arrivate alla Prefettura stessa, che è ovviamente a conoscenza di molti ricorsi dei cittadini in autotutela. Sta ora al Comune valutare se rivedere i velox, passando però prima da "una prossima eventuale riunione" sul tema per la quale la Prefettura si dice disponibile.

Per ora quel summit non è ancora avvenuto. Gli apparecchi montati su via Stalingrado e viale Panzacchi, ricordiamolo, nel primo mese e mezzo fecero quasi 40mila multe per un guadagno del Comune stimato sul milione e 600mila euro. Il trend è poi leggermente sceso nei mesi successivi fino alle 15mila del solo mese di marzo.

Molto critica Lucia Borgonzoni. "L’assessore Priolo il primo giugno, a una mia domanda in question time – attacca la leghista –, aveva risposto dicendo una cosa non vera. Aveva ribadito che per quei velox il Comune ha l’autorizzazione della Prefettura. Invece adesso veniamo a conoscenza del fatto che la Prefettura, addirittura, ne mette in dubbio l’utilità. La cosa più grave è che un assessore venga in aula e non dica la verità – insiste la Borgonzoni – . E se ora, con un’opinione del prefetto negativa, dovessero essere buttati via quei velox? Chi glieli ridà i soldi i cittadini? Io li farei risarcire da Merola e dalla Priolo. Avevamo ragione noi – conclude la Borgonzoni –, sono lì per fare cassa. Speriamo in un intervento risolutore del nuovo prefetto Piantedosi".

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