Attentato a Barcellona, "alta tensione e sirene. Siamo barricati in casa"

Il ricercatore bolognese Giacomo Loperfido nella città sotto attacco

Attentato a Barcellona, "alta tensione e sirene. Siamo barricati in casa"

Attentato a Barcellona, "alta tensione e sirene. Siamo barricati in casa"

Barcellona, 18 agosto 2017 - Ci sono le sirene fuori dalla finestra. Ci sono i cellulari che squillano per i tanti messaggi degli amici e i video che rimbalzano sulle chat. E soprattutto fuori c’è una città colpita al cuore dal terrorismo in uno dei suoi luoghi simbolo, la Rambla. Anche il bolognese Giacomo Loperfido vive a Barcellona e, per quanto non si trovasse nel luogo del terribile attentato di ieri pomeriggio, racconta come la città sta vivendo queste ore d’angoscia. Classe 1978, ricercatore in Antropologia sociale e politica, abita nella città catalana da tre anni. 

Attentato Barcellona, i video dell'orrore

Come sta vivendo questi momenti? «Abito abbastanza lontano dalla zona colpita – spiega al telefono da casa –, e subito ho sentito molte sirene. C’è massima allerta e ci dicono di stare in casa o di andarci il prima possibile. All’inizio parlavano di un terrorista con un’arma lunga, ora sembrano tre. E’ girata anche la notizia di un secondo camioncino, ma sono ancora informazioni confuse. Ho un amico che lavora vicino a Carrer d’En Robador e lì tutte le vie che portano alla Rambla sono bloccate».

Come segue l’evolversi della situazione? «Soprattutto tramite una chat di amici a Barcellona, molto attiva: mi ha avvisato uno di loro quando ancora non si sapeva nulla. Gli italiani che conosco io per il momento stanno tutti bene. Alcune sono rimaste ferme dentro i negozi in cui si trovavano e un mio amico, che fa la guida turistica e stava andando verso la Rambla, ha riparato dentro il Ministero della Cultura ed era ancora lì. Insomma c’è molta tensione».

Un attacco come questo a Barcellona era inaspettato? «Lo sento dire. Chiaramente uno spera sempre che queste cose non succedano a lui e cerca di tranquilizzarsi come può. Ma è vero che ha sorpreso molto tutti».

La Rambla è uno dei posti più turistici. «Col senno di poi era da mettere in sicurezza, è come un enorme marciapiede sempre pieno di gente. Mi viene da pensare a un paio di settimane fa, quando mi trovavo a una sagra nel Bolognese e una strada era bloccata con un trattore per sicurezza...».

Come cambierà la sua vita a Barcellona ora? Sente la paura? «Io ho vissuto molti anni a Parigi ed è stato quasi più traumatico assistere a quelli eventi da lontano pensando agli amici. Più che altro sono cose che riempono di amarezza per il genere umano. Noi a Bologna abbiamo avuto un esempio bello e luminoso di come dobbiamo continuare a vivere senza lasciarci sconfiggere dalla paura. E’ una lezione che cerco di portarmi dietro».

RAMBLAS_24750967_182526
RAMBLAS_24750967_182526

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro