Bologna, career day e Alma orienta in Fiera

Due giornate per l'orientamento dei ragazzi delle superiori e per aiutare i laureati a trovare lavoro

Il rettore Francesco Ubertini al career day

Il rettore Francesco Ubertini al career day

Bologna, 1 marzo 2017 - Tra depliant, volantini e stand, sono tantissimi gli studenti di quinta superiore che oggi faranno il pieno di informazioni per poi scegliere se iscriversi all'Alma Mater e soprattutto in quale facoltà. Assieme a loro, a un paio di padiglioni più i là della Fiera, altri studenti di appena qualche anno in più presentano i loro curricula alle quasi 100 aziende a caccia di talenti. È oggi infatti il giorno in cui la Fiera ospita AlmaOrienta e Career Day, gli appuntamenti di orientamento (universitario o lavorativo) offerti dall'Università ai futuri iscritti o ai neolaureati e laureandi. 

A fare gli onori di casa è il rettore Francesco Ubertini, che per questa nona edizione dell'appuntamento consiglia ai ragazzi di "tenere duro, essere determinati e non abbandonare la speranza, nonostante i tempi duri".  E per tutta la mattina passeggia fra gli stand, salutando i ragazzi e chiedendo loro i dettagli della loro carriera universitaria, delle loro aspirazioni e ambizioni. "Ho studiato Moda, ora porto il curriculum a diverse aziende  prima di decidere lo sbocco giusto", sorride una ex studentessa laureata da poco; e agli stand, chi fa i colloqui per conto delle aziende si dice "soddisfatto della preparazione e dai requisiti dei ragazzi che si presentano qui, sono anche molto motivati". Le diverse facoltà e tutte le offerte ai nuovi studenti sono ben disposte e tra le aziende presenti spiccano Unicredit, Ima, Amazon, Bartolini e tantissimi altri. 

Il rettore però si sofferma anche a parlare dei fatti di cronaca poi recenti; in particolare, della ragazza aggredita nella sala studio di via Petroni. "È evidente che le misure di sicurezza non sono sufficienti - riflette Ubertini -. Certo, il problema è più ampio e non si può limitare al mostrare o meno il badge; ma è chiaro che se a Palazzo Pallotti, con guardiania ed esibizione del documento, il livello di sicurezza è differente, in via Petroni basta una porta dimenticata aperta perché chiunque possa entrare" . Il discorso evolve dunque sulla vicenda 36: "Siamo in attesa delle valutazioni dell'ufficio tecnico per capire tempistiche e soprattutto soluzioni adeguate per garantire la sicurezza di chi nella biblioteca lavora e studia, ma utili anche a evitare un sabotaggio subito il primo giorno", spiega il rettore. Che conferma come una riapertura tra un mese circa possa essere "realistica". Intanto, oggi Cua andrà in corteo per chiedere la riapertura del 36: "Non sono preoccupato - assicura Ubertini -, il dialogo per me è sempre aperto, ma in certi caso è chiaro che non sempre porta frutti".

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