Bologna, Killer di Budrio, commenti, insulti e sfottò sulla pagina Facebook di Igor

Il profilo del serbo ricercato per tre omicidi è aperto e accessibile a tutti ed è stato invaso da commenti

Norbert Feher, 41 anni, serbo. Ma è stato ricercato per anni con il nome di Igor Vaclavic

Norbert Feher, 41 anni, serbo. Ma è stato ricercato per anni con il nome di Igor Vaclavic

Bologna, 2 maggio 2017 - “Igor dove sei? Ti cercano tutti!”. Il commento è ironico, ovviamente. Ed è uno dei 409 (il numero è al netto delle sottorisposte a ciascun commento, quindi va quantomeno raddoppiato) che affollano l’ultimo post pubblicato da Ezechiele Norberto Feher, alias Norbert Feher, alias Igor Vaclavic. Il profilo Facebook del serbo ricercato per tre omicidi è aperto e accessibile a tutti. E, vuoi l’attenzione mediatica sollevata sul caso, vuoi l’impiego ingente di forze sul campo impegnate nella ricerca del latitante, vuoi la mania, tutta figlia dei social network, di dire la propria opinione su tutto, è stato invaso di commenti, la maggior parte di rabbia e odio, alcuni più leggeri, alcuni anche contro i carabinieri che lo cercano.

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L’ultima volta che Feher ha pubblicato qualcosa sul suo profilo è stato il 16 marzo. Un link ungherese, di aste di gioielli. Quattro giorni dopo, il cellulare usato dal serbo per navigare online, si spegnerà per sempre. Tuttavia, allo stato delle indagini, la pur limitata attività social del ricercato sembra essere una delle poche falle in una vita per il resto quasi indecifrabile. Un mese esatto è passato da quando Feher, la sera del primo aprile, ha sparato al petto a Davide Fabbri, nel suo bar alla Riccardina di Budrio. Da quel giorno i carabinieri lo cercano.

IGOR/NORBERT: Cosa sappiamo finora

E la ricerca di un assassino si è fatta caccia all’uomo senza sosta dopo il secondo omicidio, quello della guardia volontaria Valerio Verri, la sera dell’8 aprile a Portomaggiore. Circa mille e duecento i militari dell’Arma impegnati a battere la zona della Bassa compresa tra Molinella, Argenta e Portomaggiore. Ogni giorno i cani fiutano tracce e i corpi speciali recuperano reperti. Tra le decine di segnalazioni che ogni giorno verificano gli inquirenti, è interessante il racconto di un pakistano, vittima di un tentativo di furto della bici a Consandolo venerdì sera. Per il pm Marco Forte, che coordina le indagini, il suo racconto di un uomo sporco, smagrito e febbricitante, è interessante. E potrebbe confermare che la pista che porta a Igor non è lontana da Marmorta.

n. t.

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