Casalecchio, morto il barista del Caffè Margherita

Mauro Ventura aveva 70 anni, colto da un malore fatale in casa. Il sindaco: "Rimarrà sempre nei nostri ricordi"

Mauro Ventura, 70 anni, barista del locale-simbolo di Casalecchio

Mauro Ventura, 70 anni, barista del locale-simbolo di Casalecchio

Casalecchio, 24 febbraio 2017 - Casalecchio perde il suo barista più autentico. L’altra notte, per un malore improvviso, è morto Mauro Ventura, anima del Caffè Margherita. Aveva 70 anni, mercoledì sera elle 20 come sempre aveva abbassato la serranda del locale-simbolo di Casalecchio, aveva attraversato la strada ed era salito in casa. Lì è stato colto dal malore fatale. A nulla sono serviti i soccorsi immediati e il trasporto all’ospedale Maggiore dove è deceduto subito dopo l’arrivo.

La conduzione del Margherita da parte dei Ventura, e in particolare quella di Mauro, si è intrecciata con un mezzo secolo di storia della cittadina sul Reno. Nel locale che poche settimane fa con un libro ed una cerimonia nella biblioteca pubblica aveva celebrato i primi 130 anni di vita, sono transitati cantanti come Vasco Rossi, Gianna Nannini e Claudio Lolli. Attori come Lina Sastri, Nando Gazzolo e Ottavia Piccolo. Poi campioni del basket e del calcio.

Personaggi con la ‘p’ maiuscola perfettamente mescolati con la gente comune, coi tipi da bar a loro agio nei tavolini decorati con le immagini della Casalecchio che fu e gli avventori di ogni età e ceto sociale. L’armonia del tutto era affidata alla schietta affabilità di Ventura, che salutava tutti per nome, e che Pier Luigi Chierici ha così recentemente descritto: «Mauro, bolognesissimo, dovremmo considerarlo un figlio d’arte perchè i suoi già gestivano questo caffè...il giovane però aveva altre ambizioni: studiava Economia e commercio, intendeva prendere la laurea e dedicarsi alla libera professione quando, nel 1973, per tutta una serie di avvenimenti, assunse la gestione del Margherita. Era paroliere e cantante, amante della musica e deejay...».

Lo ricordiamo sul palco di tante feste interpretare le sue canzoni preferite. Amava il calcio e il ciclsimo. Ma amava soprattutto la sua città, i clienti erano anche amici e la famiglia (la moglie Leda, i figli Cinzia e Michele, fino ai due giovani nipoti) l’aiuto costante. Il sindaco Massimo Bosso, in una lettera inviata ai famigliari, ne ricorda l’umanità e la simpatia, l’impegno nella camminata dei Bregoli: «Rimarrà nei nostri ricordi. La sua vita e il suo bar sono esempio di una Casalecchio luogo di accoglienza e di dialogo, di umanità e cultura». Il funerale domani alle 9,30 nella chiesa di San Giovanni Battista.

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