Bologna, multe, in due anni sono quasi raddoppiate

Dal 2015 al 2017 le sanzioni del solo gennaio sono passate da 30.655 a 53.802, tra autovelox e infrazioni varie

Tra i ‘colpevoli’ dell’impennata di multe c’è il velox in viale Pinzacchi

Tra i ‘colpevoli’ dell’impennata di multe c’è il velox in viale Pinzacchi

Bologna, 23 giugno 2017 – La girandola di multe che sta confondendo i bolognesi, spaesati tra un velox in viale Panzacchi incrociato colpevolmente a 60 all’ora e una preferenziale in piazza Medaglie d’Oro bruciata per la pigrizia nell’usare il Kiss&Ride (ma qualcuno in città si chiede ancora dove sia l’entrata), spuntano di colpo i dati comparati tra 2015 e 2017 sulle sanzioni elevate per infrazioni stradali. Dentro c’è di tutto, velox, eccessi di velocità, indiscipline di vario tipo. E guardando il solo mese di gennaio, i numeri sono eloquenti: nel primo mese del 2015 i verbali elevati sono stati sono stati 30.655, di questi 24.896 inviati al servizio postale per la notifica.

Nel gennaio 2016 si sale: totale verbali elevati 38.267 (34.544 di questi spediti per la notifica). Ancora più su quest’anno, appena qualche mese fa: totale verbali elevati 53.802, inviati per posta 45.277. Quasi il doppio, praticamente, tra 2016 e 2017: un numero sul quale incidono ovviamente i velox di via Stalingrado e viale Panzacchi. Oltre, evidentemente, alla routine delle multe stradali, praticamente ineluttabili. Insomma, gli introiti delle multe crescono e le previsioni per tutto il 2017, da parte del Comune, sono delle più rosee.

Ma come vengono utilizzati i proventi delle multe da Palazzo d’Accursio e quanti soldi restano effettivamente liberi da vincoli di destinazioni? I dati della Polizia Municipale vengono fuori da un’interrogazione della consigliera leghista Lucia Borgonzoni. E sono diversi i milioni di euro. Tanto che, se non ci fossero quelli, il bilancio comunale avrebbe forse – non è mai stato un mistero – tutt’un altro sapore. Anche qui si registra un incremento costante anno per anno: nel 2015 le previsioni della municipale erano di 42 milioni di euro d’incasso, poi effettivamente accertati per 41 milioni e 738.553,89 . A questi è stato l’ammontare del ‘fondo crediti di dubbia eseguibilità’ che ammontava a 12 milioni e 220.173,10 euro. Praticamente il restante, oltre 29 milioni di euro, è stato utilizzato per le destinazioni vincolate che sono le opere stradali e la segnaletica.

Diversa l’esperienza del 2016. Con le multe in crescita, al Comune sono rimasti poco meno di 2 milioni e mezzo di euro da usare in altra maniera, non vincolati per opere stradali, mobilità e segnaletica (30 milioni e 251mila euro). L’incasso dei verbali accertati in totale nel 2016 è stato di 43.104.004,46 euro, quasi 2 milioni in più rispetto all’anno precedente. Un salto che dopotutto è confermato dai dati sviscerati all’inizio, col solo mese di maggio notevole cartina di tornasole.

Sul punto, dopo aver analizzato la riposta della municipale, interviene Lucia Borgonzoni: «Che dal gennaio 2015 al gennaio 2017 le munte notificate siano quasi raddoppiate, fa ben capire come ormai lo strumento sanzionatorio stradale per questa amministrazione sia diventato di fatto una tassa vera e propria – incalza la consigliera leghista, sfidante del sindaco Merola alle ultime elezioni comunali –, che rappresenta tristemente, una voce importante del bilancio. Invece che risparmiare sulle esternalizzazioni e sui servizi molto costosi, ma poco utili come ritorno per la collettività, il Comune fa pagare la sua inettitudine ai cittadini. Chiederò una commissione per rivedere in toto l’utilità di ogni singolo dispositivo e la sua corretta segnalazione, qualora risultassero dubbi o poca chiarezza, depositerò un esposto alla procura».

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