Bologna, altra festa del Cua al Nautilus. Residenti esasperati

Otello Ciavatti, presidente del Comitato Piazza Verdi: “L’Università faccia rispettare le regole”

Lo spazio Nautilus del Cua

Lo spazio Nautilus del Cua

Bologna, 8 ottobre 2017 - “Anche stasera musica a tutto volume che proviene da via San Giacomo. Si sente fino in via San Leonardo”. Il messaggio di una residente della zona Universitaria, per raccontare l’ennesima notte fracassona, corre veloce nelle chat dei cittadini che abitano tra piazza Verdi e via Belle Arti. Sono le 21,55, il venerdì sera è appena iniziato, ma chi abita nelle vicinanze di via San Giacomo - dove si trova il Nautilus, lo spazio dell’Ateneo dato in gestione all’associazione Zeropuntozero, vicina al Collettivo universitario autonomo - ha perso già la pazienza.

“Aiuto – continua il messaggio della residente –. In casa mia stanno tremando i vetri delle finestre, non se ne può più. Ormai succede quasi tutte le sere, ma a chi dobbiamo rivolgerci per far presente quello che stiamo subendo?”.

Un’esasperazione, questa, che trova la solidarietà del presidente del Comitato Piazza Verdi, Otello Ciavatti, che riassume il malcontento non solo dei suoi associati, ma di tutti i residenti.

“Il Cua utilizza questo spazio avuto dall’Università per feste con musica ad altissimo volume, con una certa frequenza – dice Ciavatti –. Stanno esagerando. C’è il diritto di fare festa, ma non il diritto di espandere la musica ovunque”.

Ciavatti, inoltre, critica il modo in cui il Collettivo utilizza quello spazio e appoggia la decisione dell’Unibo di diffidare il Cua dal continuare con le feste: “Il lavoro che viene fatto all’interno del Nautilus non è di relazione con la società esterna, ma è chiuso, autoreferenziale e questo mi dispiace, perché io ho cercato di dialogare con loro – chiude Ciavatti –. L’Università deve fare il suo mestiere e far rispettare le regole. La speranza è che lo faccia nei confronti di tutti i trasgressori. Diciamo che il problema degli spazi dell’Ateneo è che devono essere luoghi di studio e non di sballo”.

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