Vergato, anziana narcotizzata e rapinata in casa. Due arresti

I gioielli rubati, già venduti a un compro oro, sono stati recuperati dai carabinieri

Rapina a Vergato, sono intervenuti i carabinieri (foto d'archivio Calavita)

Rapina a Vergato, sono intervenuti i carabinieri (foto d'archivio Calavita)

Vergato (Bologna), 11 maggio 2017 - Un’iniezione di barbiturici a scopo di rapina. È successo ieri mattina a Vergato, dove una donna di 75 anni è stata aggredita in casa e derubata. In manette sono finiti M.N., una 54enne del luogo, e L.G., 45enne di San Severo (Foggia), arrestati dai carabinieri. Sono stati i sanitari del 118 a chiamare la centrale operativa del 112 dopo aver soccorso la vittima. Quest’ultima ha raccontato ai militari di essere stata narcotizzata e rapinata da una badante del posto, che conosceva. Per questo motivo le avrebbe aperto la porta di casa.

Poi l’anziana si sarebbe sentita pungere alla spalla destra e avrebbe perso i sensi. Dopo qualche ora i familiari, non riuscendo a mettersi in contatto con lei, sono andati nella sua abitazione e l’hanno trovata a terra: viva ma in stato confusionale. Immediata la telefonata ai sanitari del 118, che hanno trasportato d’urgenza la 75enne al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna. Intanto, gli investigatori dell’Arma hanno avviato le indagini riuscendo in poco tempo a rintracciare la donna indicata dall’anziana. M.N. era a casa sua in compagnia del fidanzato, entrambi con documenti falsi. I carabinieri hanno trovato in tasca alla badante la fede nuziale della vittima, ma ciò non è bastato in un primo momento a farle ammettere la rapina. Poi, però, incalzata dalle domande degli uomini in divisa, ha confessato di aver narcotizzato la 75enne con un’iniezione di barbiturici per portarle via non solo la fede, ma anche altri gioielli, successivamente venduti a un compro oro di Bologna. Il tutto, del valore di circa 1.300 euro, è stato recuperato dai militari. La donna è stata arrestata per rapina aggravata, possesso e fabbricazione di documenti falsi, e poi portata in carcere. In manette anche il fidanzato, che però dovrà rispondere solo del possesso della carta d’identità contraffatta. È stato rinchiuso nella camera di sicurezza della caserma dei carabinieri in attesa del processo con rito direttissimo.

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