Rapinatori di Rolex in manette, sono accusati di 6 colpi. Guarda il video

Si tratta di due napoletani 'trasfertisti'

Il dirigente della Squadra mobile di Bologna Luca Armeni (FotoSchicchi)

Il dirigente della Squadra mobile di Bologna Luca Armeni (FotoSchicchi)

Bologna, 24 agosto 2016 – Trasfertisti per rapina di orologi di lusso. Questo il motivo che ha portato stamattina la polizia ad arrestare due napoletani accusati di sei rapine di Rolex e altri orologi di valore avvenute in città negli ultimi mesi. (GUARDA IL VIDEO)

Vincenzo Verrecchia, 37 anni e Giovanni Perez, 35, sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip Alberto Gamberini, al termine di un’indagine della squadra mobile e del pm Antonello Gustapane. Entrambi si trovavano già agli arresti domiciliari in comunità della Campania dopo un precedente arresto in flagrante, lo scorso febbraio, sempre per una rapina di questo tipo a un imprenditore, alleggerito di un Rolex Daytona da 11.000 euro in via dei Maceri, alla periferia di Bologna.

La diffusione delle loro foto segnalatiche dopo l’arresto ha permesso agli investigatori, nei mesi successivi, di attribuire alla coppia anche altri episodi, le cui vittime li hanno riconosciuti: due nel settembre 2015 (in via Martelli e nel parcheggio del Centronova), uno a ottobre 2105 (in via Montello), uno a gennaio 2016 (in via Laura Bassi Veratti) e due a febbraio (in via Emilia Levante e quello in via dei Maceri).

Ogni volta, secondo l’accusa, i due avrebbero sottratto orologi di pregio, in prevalenza Rolex e Patek Philippe, fra i 10 e i 20mila euro di valore. La rapina di gennaio era stata ripresa da una telecamera di sorveglianza, i cui filmati sono stati utili alle indagini.

Secondo la ricostruzione della polizia, per le trasferte i due utilizzavano auto prese a noleggio nel Napoletano, alloggiavano in un albergo a Forlì, poi raggiungevano Bologna dove, per compiere materialmente le rapine, si servivano di scooter rubati, ai quali avevano apposto targhe clonate.

Nell’indagine sono stati denunciati a piede libero anche due complici, anch’essi napoletani, accusati di avere dato supporto logistico nello spostamento dei ciclomotori utilizzati per fare i ‘colpì.

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