Bologna, nuove occasioni di lavoro grazie all'intesa tra Comune e Curia

Firmato il protocollo, al tavolo quasi tutte le associazioni di categoria. Merola: "14 milioni di euro in 4 anni". Zuppi: "Una prospettiva vera per chi è senza un impiego"

Insieme per il lavoro, il patto anticrisi di Comune e Arcidiocesi (foto Schicchi)

Insieme per il lavoro, il patto anticrisi di Comune e Arcidiocesi (foto Schicchi)

Bologna, 22 maggio 2017 - Un protocollo d'intesa per il lavoro firmato da Comune di Bologna e Arcidiocesi. Giovannino Guareschi raccontava che ai tempi di Don Camillo e Peppone questi accordi si facevano nel segreto di una canonica davanti ad un bicchiere di vino, oggi ci si è spostati della Sala Urbana di Palazzo D'Accursio e al tavolo ci sono quasi tutte le associazioni di categoria che hanno a che fare con il mondo del lavoro. Il primo è parlare è il padrone di casa, il sindaco Virginio Merola, "Il nostro non è un intervento di assistenzialismo: non vogliamo creare parcheggi pseudo-lavorativi tra un vuoto e l’altro. Tra noi e la Curia, per i prossimi quattro anni, verranno messi in campo 14 milioni di euro, soldi che non verranno spesi per sussidi assistenziali e buttati via, ma si cercherà di utilizzarli per un welfare che crea occasioni di lavoro. E' un momento importante per la vita della città. Bologna ha saputo dare il meglio. Il nostro obiettivo è cercare lavoro e intercettare i bisogni, così da andare incontro alle emergenze laddove si celano e anche laddove non si vedono".

Poi il microfono passa a monsignor Matteo Zuppi. "Intanto mi piace che il protocollo si chiami 'Insieme per il lavoro', questo non significa che il rapporto con l'amministrazione comunale non sia più dialettico, ma che su un tema così delicato abbiamo trovato una intesa. Noi metteremo un milione ogni anno e fin dal principio abbiamo avuto tutti chiaro che dovevamo uscire dalla logica della sportina e dare una prospettiva vera a chi è senza lavoro. Avremmo tutti voluto accelerare questo percorso, ma la questione ha richiesto uno studio approfondito e di questo ringrazio tutti quelli che hanno lavorato perché oggi fossimo qui".

Il protocollo vede anche la collaborazione di Confindustria, Alleanza delle cooperative, Cna, Confartigianato, Confcommercio-Ascom, Confesercenti e i tre maggiori sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Attraverso l'utilizzo di questi fondi si punta ad identificare quelle che sono le richieste del mondo del lavoro in termini occupazionali e a riqualificare le persone disoccupate, attraverso l'esperienza dei tirocini formativi, in modo tale che il lavoratore abbia le necessarie competenze per avere la professionalità idonea.  

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