Premio Mascagni, a lezione di presse e stampi alla Ro-Fla di Loiano

Il fondatore dell'azienda, Valerio Menetti: "In azienda la scuola sono io"

Valerio Menetti, amministratore delegato dell'azienda

Valerio Menetti, amministratore delegato dell'azienda

Bologna, 13 giugno 2017 - Arrivata l’ora dell’intervista, di Valerio Menetti – fondatore della Ro-Fla di Loiano, stampaggio plastica – in tutto lo stabilimento non c’è traccia. Perlomeno finché non spunta da dentro a una pressa. Le mani sporche di grasso. La faccia sorridente di chi ha appena risolto un problema. 

Menetti, non dovrebbe stare nel suo ufficio di ad? "Dovrei avere una scrivania da qualche parte, è vero. La frequento poco".

Eppure nasce impiegato... "Lavoravo in ufficio, in un’azienda, smistavo molti lavori all’esterno, soprattutto i particolari in plastica. Poi mi sono detto: ‘e se li facessi io’?".

Cosa non fa la voglia di fare. "O l’ansia di sposarsi (ride, ndr)".

È questa la motivazione? "Mi serviva qualche soldo per mettere su famiglia, e così ho iniziato con una pressa nella stalla di casa dei miei, con mia madre come unica impiegata e io che, dopo il lavoro, caricavo i pezzi su una 127 e li portavo ai clienti. La cosa ha preso piede, così ho proposto a mio fratello di mettersi in società con me ed è nata la Ro-Fla".

Se quasi 40 anni dopo siete ancora qui, vorrà dire che ci ha preso gusto. "Eppure oggi è più complicato di una volta. Prenda i materiali: quando abbiamo iniziato erano i soliti, si contavano sulle dita di una mano. Oggi sono decine e decine, e sempre nuovi".

Occorre stare al passo con i tempi? "Soprattutto in tema ecologico. Per questo effettuiamo molta ricerca, con i nostri clienti o con le università. Chi stampa plastica oggi ha una responsabilità che non può ignorare".

Solo coscienza? "Coscienza e lungimiranza. Immagini quando, come è avvenuto per altri settori, a un certo punto arriveranno le restrizioni di legge. Chi non è pronto dovrà correre per mettersi in regola. Noi, invece, siamo già in corsa".

Chi sono i concorrenti? "Chiunque stampi plastica".

Ad esempio i cinesi. "Con loro non competiamo certo su prezzi e quantità. I nostri assi devono essere altri. La velocità, che ci permette di rispondere in poco tempo alle richieste. La flessibilità, che ci fa lavorare su milioni di pezzi così come su poche decine. La tecnologia, che ci permette di migliorare. La passione: il cliente viene con una proposta: vorrei un tal pezzo. Il resto sono problemi nostri. E se ci riusciamo è possibile anche grazie a una ricerca costante su prodotti, materiali e soluzioni. La stessa che, qualche anno fa, ci ha fatto sbarcare negli Usa. Volevano un tipo particolare di cialda da caffè. Non c’era molto tempo, ma neanche il tempo di dircelo che eravamo già pronti".

Essere a Loiano non è un limite? "Lo è nei trasporti. Ma a questo ovviamo utilizzando nostri mezzi. Ed è un vantaggio, invece, per il personale. Qui ci conosciamo tutti. Per questo, pur crescendo, rimaniamo una grande famiglia".

E la formazione? "La faccio io. Se non sono formati, anzi, è meglio. Così posso iniziare da zero. Sono io la loro scuola: li porto al top... finché arriva il momento in cui mi superano. Per fortuna".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro