Bologna, i funerali di Ezio Pascutti / FOTO

In cattedrale l’ultimo saluto, con un coro da stadio e il ricordo commosso dei giocatori del Bologna di ieri e di oggi

I funerali di Ezio Pascutti nella Cattedrale di San Pietro (Foto Schicchi)

I funerali di Ezio Pascutti nella Cattedrale di San Pietro (Foto Schicchi)

Bologna, 10 gennaio 2017 - Scandiscono tutti il suo nome, mentre il feretro fa il suo ingresso in Cattedrale tra due ali di folla. Sono migliaia i bolognesi accorsi in San Pietro per l’ultimo tributo a Ezio Pascutti, che ricopre un posto davvero speciale fra gli eroi dell’ultimo scudetto.

“Ezio! Ezio!“ è il coro che ha accompagnato la bara nella navata, sulle spalle di una delegazione dei calciatori del Bologna di oggi e circondata dalla commozione di quelli del Bologna di ieri. Angelo Da Costa, Antonio Mirante, Matteo Ferrari, Adam Masina e Mattia Destro hanno sorretto infatti il corpo del loro illustre predecessore mentre Monsignor Ernesto Vecchi si apprestava a celebrare l’affollatissima funzione.

Presenti, in rappresentanza del mondo politico, il sindaco Virginio Merola e gli assessori Matteo Lepore e Luca Rizzo Nervo, insieme all’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini.

Fra le vecchie glorie rossoblù, invece, hanno partecipato al funerale Eraldo Pecci, Paolo Cimpiel, Rino Rado, Renzo Ragonesi e Carlo Trevisanello, oltre a Romano Fogli, compagno di Pascutti in una squadra che giocava come “si gioca solo in Paradiso“.Il ricordo di Fogli, espresso con voce davvero commossa ma col sorriso di chi ricorda un amico di gioventù, si è concentrato “sull’umanità di Ezio, che oltre ad essere stato un magnifico campione fu la persona che mi accolse a Bologna e mi mostrò le meraviglie della città“.

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Alla dolorosa partecipazione della moglie Emanuela e della figlia Alessandra, si è unito Marco Di Vaio, Club Manager del Bologna e fra i massimi eredi del lascito sportivo di Ezio Pascutti, secondo il quale “Ezio assomigliava solo a se stesso ed è stato l’esempio migliore per tutti noi che siamo arrivati dopo di lui“.

La nota più dolce però, in un giorno tanto triste, resta la partecipazione della città, che ha abbracciato il numero 11 con i colori che gli furono più cari e che intitolerà alla sua memoria la Tribuna Centrale del Renato Dall’Ara.

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