Il fascino delle pagine che scorrono

La lettera. Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 7 febbraio 2016 - Sere fa, buttando la differenziata della carta nel suo bidone ho trovato una bellissima edizione della Bibbia del 1906, tradotta dal cardinale Antonio Martini. Chi ha potuto buttare un’opera preziosa? La cultura con la C maiuscola, in una società che si nutre di internet, di cellulari sofisticati, di tablet, nella graduatoria dei valori, dov’è posta? Rolando Balugani, Modena

 

Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

La risposta è semplice. Per alcune persone come lei è posta al massimo grado per altre, come chi ha gettato il libro nel pattume, nel grado più basso della scala. Speriamo si tratti di un caso singolo e che chi si sia disfatto del testo abbia commesso involontariamente un errore. I libri costituiscono un valore inestimabile perché capaci di trasmettere la conoscenza, quindi rendono gli uomini liberi. Non se la prenda coi tablet e con internet, sono veicoli utili ad allargare la conoscenza delle persone. Tuttavia sempre meglio un libro, che costringe all’impegno della lettura e dell’elaborazione dei concetti in esso contenuti. Inoltre, il piacere tattile delle pagine di un libro che frusciano, si sfogliano, l’entusiasmo di tuffarsi nelle righe che si susseguono interminabili, hanno qualcosa di sensuale che la freddezza del tablet non riuscirà mai ad esprimere.

beppe.boni@ilcarlino.net

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