Cantierone, Merola stringe i tempi: "A giugno apriremo via Rizzoli ai pedoni"

«Bisogna resistere qualche mese. Nel weekend mezzi pubblici nella T solo di notte»

I lavori nel ’Cantierone’ di via RIzzoli-Ugo Bassi (Foto Schicchi)

I lavori nel ’Cantierone’ di via RIzzoli-Ugo Bassi (Foto Schicchi)

Bologna, 1 aprile 2015 - Contatto umano, stress inesistente. Nessun test sulla rielezione a sindaco. Per Virginio Merola il cantierone non è un affare politico, ma un’avventura dove contano le persone. Da qualche settimana è sceso in campo con la linea diretta Palazzo d’Accursio-commercianti. Categoria che gli è ancora fedele, assicura lui. Ma quanto sta pesando BoBo sulla città?

Sono stati commessi degli errori? Il sindaco sorride e rilancia: qui si sta facendo la storia. In anticipo e con una piccola marcia indietro sul Crealis.

«Tutto procede come programmato, malgrado imprevisti. Certi lavori si fanno ogni 40 anni, il cantiere è un tema cittadino, non è solo disagi».

Il cronoprogramma c’è?

«A giugno potremo riaprire ai pedoni la maggior parte di via Rizzoli, soprattutto vicino a piazza Re Enzo. I basoli saranno posati tra un mese e quando saranno calpestabili ci sarà il passaggio ‘leggero’: commercianti e associazioni l’animeranno con eventi e dehors».

Quando sarà riaperta ai bus?

«Per far riposare i basoli ci vuole un mesetto, poi potranno passare i veicoli. Quando saranno ultimati piazza di Porta Ravegnana e l’incrocio Re Enzo-Indipendenza (a estate inoltrata) si potrà aprire al percorso dei bus».

Terminerete a fine ottobre? Farete una sorpresa ai bolognesi?

«Si va veloce, siamo nei tempi. Se dovessimo anticipare di un mese ben venga».

Non sarebbe stato meglio fare prima Rizzoli-Ugo Bassi e dopo Strada Maggiore? «No, perché eravamo legati ai finanziamenti del progetto. Il cantiere unico è stato una scelta tecnica, con le tranche i disagi si sarebbero moltiplicati».

Lei visita tutti i giorni il cantiere? «Per forza, penso sia un’occasione per tutti i bolognesi».

Non crede che gli operai siano pochi? «C’è un direttore dei lavori che ha la responsabilità e comunque non sono pochi. Se a volte se ne vedono tanti, altre meno, è dovuto alle necessità del momento. E’ inutile lavorare su tratti che non ne hanno bisogno».

I commercianti dicono il contrario. Li sente? «Sempre, sono preoccupati per le tempistiche. Bisogna resistere qualche mese, il risultato sarà un’enorme attrazione. Monitoriamo la situazione occupazionale, siamo vicini agli esercenti con gli sgravi, il calo dei consumi non è dovuto solo al cantierone».

Bus 11 e 20 in Archiginnasio, prima era stato possibilista. Per il ‘no’ è stato decisivo Colombo? «C’è una relazione dettagliata di Tper. Ci sono motivazioni tecniche che rendono quel passaggio non possibile. Per esempio il Nettuno, al centro della battaglia del Carlino: le vibrazioni sarebbero un pericolo per quei monumenti storici».

Ora è lei il referente degli esercenti, mentre all’inizio c’era l’assessore Colombo. Ci sono stati errori nella gestione? «Era giusto fissare un appuntamento con cadenza precisa per ascoltare il comitato. Sono soddisfatto di come Colombo ha lavorato. Lui ha la croce dell’assessore al traffico: è amato e odiato. Sono intervenuto io perché nel cantiere ci sono vari aspetti, non solo di traffico».

Avete aperto agli sgravi, perché non agli indennizzi? «Perché non ci sono i soldi, non saprei dove prenderli. Sto cercando quella ‘sporca dozzina’ di milioni di euro per non aumentare le tasse».

Ha ancora la fiducia degli esercenti? «Assolutamente sì, questa fase di disagi finirà. Anche la questione della catena di via Orefici: se togliamo la catena dobbiamo togliere i dehors. Non si può aprire nemmeno di mattina presto, abbiamo fior di rilievi tecnici. Piuttosto, perché è pedonalizzata solo via Orefici? Bisognerebbe estendere la misura a tutta la strada, è più bella».

Quindi a fine cantiere pedonalizzerete via Caprarie?  «Bisogna mettersi d’accordo con i residenti e commercianti, sono disponibile a parlarne. Guardandola da via Orefici ci si chiede perché non sia pedonale anche lei».

Qualcuno dice che sul cantierone si sta giocando la rielezione a sindaco... «Non me lo sono chiesto. I lavori andavano fatti e i cittadini valuteranno. Non si può amministrare pensando alle elezioni. Abbiamo recuperato 120 milioni, non ci sono stati errori. Se potessi mi risparmierei quei due anni di trattative sul Civis».

Conferma che il Crealis passerà anche di sabato e domenica? «Non credo proprio. Nei T-Days si riversano in centro migliaia di persone».

Ma mesi fa avevate detto il contrario. «Confermo. Per le ore notturne andrà ridiscusso con Tper il piano, magari dalle 22 il Crealis potrà passare».

Pronto per il Merola bis? Si sente messo in discussione all’interno del Pd? «No, sono pronto a concludere il mandato e ricandidarmi. Dopo tanti cantieri fisici è ora di una cantiere civico, il Pd unito può essere protagonista di questa riscossa civica. Con l’elezione di Critelli credo si possa stare tranquilli»

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