Casalecchio, morta la cinghialina. Continuano le ricerche dei cuccioli fuggiti

La scrofa era rimasta ferita a Parco Talon

La scrofa di cinghiale ferita trovata al parco Talon a Casalecchio

La scrofa di cinghiale ferita trovata al parco Talon a Casalecchio

Casalecchio (Bologna), 02 aprile 2015 - Non ce l’ha fatta la mamma cinghiale rimasta gravemente ferita lunedì scorso nella caduta dal muraglione del ‘giardino romantico’ di Parco Talon, a Casalecchio. L’animale, una scrofa di 60-70 chili già menomata di una zampa per una vecchia ferita, era stata soccorsa dalla Polizia provinciale e trasportata al Centro di recupero della fauna selvatica di Monte Adone, dove però è deceduta poche ore dopo il suo arrivo. «Purtroppo aveva una grave frattura della colonna vertebrale e lesioni interne con forte emorragia che in poco tempo ne hanno causato la morte» spiega Rudi Berti, fondatore del Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica-Monte Adone.

SONO POI continuate, ma senza esito, sia martedì che ieri mattina le ricerche dei cinghialini che la mamma-cinghiale stava allattando prima di precipitare dal muro alto più di tre metri che delimita il giardino esteso fra le ville Sampieri Talon vecchia e nuova. In seguito alla caduta, della quale non si conoscono le cause, l’animale si è schiantata sull’asfalto di via Panoramica dove è stata subito avvistata e segnalata da decine di frequentatori del più esteso parco di Casalecchio. I suoi cuccioli, ancora nella fase dell’allattamento, erano già scappati nel bosco e nonostante le prolungate ricerche non sono stati trovati.

«Questa però non è detto sia una cattiva notizia –aggiunge Rudi Berti- Perché è molto probabile che i piccoli siano stati subito adottati da un’altra scrofa del branco, fenomeno che si verifica spesso quando la madre è gravemente ferita o appena morta. Una femmina di cinghiale può crescere dai quattro ai dodici cinghialini che poco alla volta alternano le poppate ai primi bocconi di cibo. Bisognerebbe capire quanto erano grandi. Ma si potrebbero ben salvare come dimostrano i due esemplari di meno un chilo che stiamo allattando artificialmente al Centro tutela» conclude il naturalista.

 

 

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