Addio a Sandro Berti Ceroni, lo skipper-manager che portò il jazz in città

Appassionato di vela, a fine anni '80 portò a Bologna stelle di grandezza internazionale

Sandro Berti Ceroni in una immagine d’archivio

Sandro Berti Ceroni in una immagine d’archivio

Bologna, 18 aprile 2015 - Bolognese doc, si laureò alla Sorbonna di Parigi. Filosofo, amava la barca a vela ma fu folgorato dal jazz. Si è spento ieri all’età di 65 anni Alessandro Berti Ceroni, per tutti semplicemente Sandro, skipper e manager italiano di stelle del jazz del calibro di Steve Grossman e Michel Petrucciani, il fenomenale pianista francese scomparso nel 1999, che in Italia diventò un nome di culto.

Berti Ceroni era malato da tempo, da quando un arresto cardiaco improvviso lo costrinse ad abbandonare la sua attività di manager musicale e promotore di eventi rimasti storici in città come il ‘JazBo’, manifestazione con la quale nel biennio 1989-1990 Ceroni portò in città stelle del calibro di Art Taylor, Sal Nistico, Steve Lacy, Steve Grossman, nonché Walter Davis, Kenny Drew, Jack McLean, Louis Hayes, Donald Byrd.

Molto amico di Lucio Dalla, fu lui a spingerlo, negli anni Ottanta, a intraprendere l’attività di manager. Ma la svolta vera arrivò grazie all’amicizia con Grossman, che l’amico Sandro ‘salvò’ da uno dei periodi più bui.

Per Berti Ceroni il Comune ha deciso di allestire lunedì, dalle 11,30 alle 15,30, in sala Tassinari, la camera ardente. In quell’occasione alcuni amici di Ceroni, primo tra i quali Jimmy Villotti, gli renderanno omaggio eseguendo brani musicali.

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