Chi manda a far multe non rispetta la fama di gentilezza e ospitalità della nostra città

Cose di questo mondo

Bologna, 12 ottobre 2014 - Caro Don Giovanni, le scrivo per scusarmi d’essere stata poco gentile quando lei qualche settimana fa mi ha avvertito che se mi fossi fermata davanti alla sua chiesa avrei preso la multa. Io ero già esasperata di non saper dove parcheggiare e a quel punto le ho risposto male. Ma le scrivo anche per giustificarmi un po’. Tutti quei vigili che durante le feste al Parco Nord passano a dare le multe non sono mandati ad aiutare i cittadini che abitano come voi alla Dozza e vengono invasi, ma sono a caccia di multe, e questo non mi sembra bello. Tante volte io vengo dove siete voi per far visita ad una mia amica e le multe non ci sono. Ma appena c’è una manifest zione, arrivano. Questo non è bello neanche per voi che avete il permesso di posteggiare. Ancora mi scusi.

Cara signora ho solo un vago ricordo del nostro breve incontro, ma mi sembra di averle sorriso quando lei si arrabbiava. Sono però del tutto d’acco do con la sua protesta. Tra l’altro proprio l’altra sera sono stato quasi vittima dello stesso frangente. Ero ad ascoltare Enzo Bianchi a San Domenico, e si poteva posteggiare in piazza. Ma quando la sua lezione stava per iniziare, gli organizzatori hanno dovuto avvertire che si doveva mettere in vista su ogni automobile un certo foglio di permesso. Questo ha provocato il fuggifuggi di molti, corsi a difendersi, perché veniva detto che i vigili erano già a caccia. La colpa non è evidentemente dei vigili stessi, ma di chi li manda e non rispetta e non onora una città come Bologna e la sua fama di gentilezza e di ospitalità. Anche qui da noi basterebbe mettere un vigile a ognuna delle tre vie di accesso che avvisassero gli automobilisti. Invece ne arrivano molti con il loro libriccino delle multe. Per fortuna sono mali da poco. Però è nei piccoli eventi quotidiani che si costruiscono le culture. Buona Domenica a lei. E la prossima volta mi avverta e la farò entrare nel cortile della parrocchia. E Buona Domenica ai nostri cari lettori che oggi devono sorbirsi una predichina di “urbanità”.

Giovanni

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