Terremoto Nepal, nozze d’argento all’inferno: «Le moto volavano in aria»

Il viaggio a lieto fine di una coppia di Trebbo di Reno. Tutti i bolognesi coinvolti nel disastro VIDEO

La coppia sull'Everest con una guida

La coppia sull'Everest con una guida

Bologna, 28 aprile 2015 - Un viaggio ai piedi dell’Everest per festeggiare i 25 anni di matrimonio, poi l’inferno del terremoto (VIDEO). Andrea Ballandi, impiegato di Trebbo di Reno, e la moglie Chiara Benedetti sono fra gli ultimi viaggiatori occidentali ad avere raggiunto il cambo base del tetto del mondo prima dell’ecatombe. «Ho avuto la fortuna di vederlo – ha raccontato Ballandi –, mi hanno detto che è venuto giù tutto con la valanga». Ora la coppia, rientrata dal trekking, si trova nella capitale Kathmandu. Entrambi stanno bene, fanno la spola tra un hotel e un accampamento e oggi, secondo i programmi, dovrebbero salire sul volo già prenotato per rientrare in Italia.

Quando è arrivata la scossa più devastante, ha spiegato l’impiegato all’Ansa, «eravamo in macchina e stavamo andando a visitare un monastero induista. È stata una cosa impressionante, sembrava ci fosse un’onda sotto la strada, le moto volavano da terra». Con le forti repliche del sisma, gli antichi palazzi del centro «crollano come foglie, sono piegati in due come fossero di carta. Abbiamo avuto una paura incredibile, ora per fortuna la situazione sembra più calma». Con le autorità italiane, finora, non hanno avuto contatti.

Altri bolognesi sono ancora bloccati a Kathmandu. Fra questi Stefano Croari, fotografo professionista che da alcuni mesi vive in India, a Mumbai, e che era impegnato in un trekking in Nepal con due amici di Borgo Panigale giunti appositamente da Bologna per il viaggio. Il collega Paolo Lambertini, titolare dello studio bolognese con cui collabora Croari, è riuscito a sentirlo. Uno dei due amici bolognesi è già partito con il volo di linea prenotato e stasera sbarcherà a Milano. Il fotografo e l’altro amico sono invece accampati in una tenda acquistata dopo la scossa. «Sta pensando alla possibilità di fermarsi a Kathmandu per fare il suo lavoro di reportage invece di rientrare in India – racconta Lambertini –. Al momento del terremoto si trovavano in piazza. Per fortuna la loro guesthouse ha retto alle scosse, quindi sono riusciti a recuperare i bagagli e si sono accampati nei pressi dell’aeroporto in attesa di poter partire». «La situazione qui è abbastanza critica – ha raccontato Croari all’amico –. Qualche negozio di alimentari ha già riaperto, quindi riusciamo ad acquistare da mangiare».

Sono ancora accampati, davanti all’hotel Raddison, i bolognesi Francesco Quadruccio e Francesco Vetrone. Il loro volo di rientro è programmato per domani. «Abbiamo chiamato l’agenzia e ci ha detto che l’aereo è confermato – spiega Alessia, la fidanzata di Quadruccio –. Ma loro sperano di riuscire a partire prima, se c’è la possibilità. Stamattina (ieri; ndr) sono andati a vedere in aeroporto, ma dopo un paio d’ore sono tornati al Raddison. Dall’hotel riescono ad approvvigionarsi di acqua e non hanno problemi per il cibo». I due, reduci da un trekking, hanno tutto l’equipaggiamento necessario per il campeggio, a parte la tenda. Ora aspettano solo l’opportunità di lasciare il Nepal.

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